La Capitale dei lavori in corso: ancora bloccate le arterie più importanti dopo l’alluvione di gennaio

Tra poco la romana Via Cassia diventerà pascolo per le pecore. Chi per avventura dovesse trovarsi a transitare per Roma Nord cercando di entrare sulla Via Cassia da Piazza dei Giuochi Delfici, non ha fatto i conti con l’alluvione del gennaio scorso. Ne sanno qualcosa gli abitanti della zona, disperati per il disagio. Da ben quattro mesi, i lavori sono quasi fermi.
Infatti, se proprio non si può rinunciare ad arrivare sulla Cassia, occorre sottoporsi alla circumnavigazione di alcuni chilometri portandosi giù sulla via Flaminia Vecchia per imboccare la Camilluccia e prendere la Trionfale, anche queste bloccate per alcuni tratti. E’ il caos più completo. I lavori di ripristino procedono a pezzi e bocconi, quei pochi operai fanno il doppio turno e mancano i fondi. Altro problema è quello di dover intervenire su strade private, fa sapere l’assessore al traffico. E ogni tanto, dopo altre piogge, altri cedimenti di muraglioni e voragini ampie come piscine sul fondo stradale..
Non basta. Nel caos dopo alluvione restano coinvolte la panoramica del Foro Italico e la Tangenziale Est, dove le corsie sono state ridotte provocando ingorghi insopportabili. Coloro che, negli orari nevralgici, devono percorrere la chilometrica galleria Giovanni XXIII sull’Olimpica è facile che si ritrovino a fare la coda a passo d’uomo soffocati dai gas di scarico.Quando poi interferiscono le numerose manifestazioni politiche e religiose, è facile immaginare cosa succede nella nostra Caput Mundi.
Roma, una città assai difficile. Ma come mai in periodo di amministrative comunali si fa la lotta per ricoprire la carica di primo cittadino? Quella di arrivare a sedersi al Campidoglio appare sempre una grande sfida, ma sembra che da tanti anni a questa parte nessuno l’abbia mai vinta senza critiche e senza numerose ombre.
La sola manutenzione delle strade è uno dei tanti vulnus, è il caso di dirlo, con tutte le buche che ci sono. E’ stato reso noto dall’Associazione dei costruttori e manutentori delle strade (Siteb) che dadue anni risulta dimezzato in Italia il consumo di asfalto. E’ la prova tangibile come sia trascurata la manutenzione delle strade che ogni giorno percorriamo a nostro rischio e pericolo. E’ solo colpa della crisi economica o non piuttosto dei criteri di aggiudicazione delle gare d’appalto “basati sul massimo ribasso”? Avviene così che non solo si adoperano materiali scadenti ma che, in fase di esecuzione dei lavori, non venga eseguito alcun controllo. Morale della favola, bastano altre piogge perchè le strade si riempiano nuovamente di buche e si deve ricorrere a quei continui “rattoppi” che noi romani chiamiamo appunto “romanelle”.
Stiamo sereni. Il Comune assicura che per fine estate la Capitale tornerà alla normalità!?
Angela Grazia Arcuri
19 maggio 201