La EUR S.p.A. con la testa nella “NUVOLA” di Fuksas

Non basteranno i 100 milioni stanziati dal Patto di Stabilità per completare l’opera in occasione dell’Expo 2015.
Arca di Noè, torre di Babele? La “Nuvola” di Fuksas galleggia in venti tempestosi fin dall’inizio del suo progetto.
L’architetto stellare Massimiliano Fuksas, in occasione dei suoi 70 anni compiuti il 9 gennaio scorso, ha espresso la sua amarezza per quanto riguarda le sorti di quello che “non riconosce più come un suo progetto”. E’ la Nuvola il suo confessato dispiacere. L’EUR Spa lo ha estromesso dai lavori: “ Non abbiamo più l’incarico, ci tengono fuori dal progetto proprio nella fase più delicata delle finiture. Ormai la Nuvola è in mano all’Ufficio Tecnico dell’Eur Spa “. E, come corollario, adombra la possibilità di tornarsene a Parigi, lui che è romano ed ama molto la sua città d’origine.
Una breve cronistoria ci illumina sul tentennante cammino del progetto. Fuksas elaborò la “Nuvola” per un nuovo Centro Congressi nella Capitale già dal 1998, anno in cui Rutelli indisse il concorso, vinto poi nel 2000 dallo stesso Fuksas. La prima pietra fu posta solo a fine 2007, ma l’inizio dei lavori ebbe luogo nel 2008 con termine previsto nel 2013. Ma, nemmeno a farlo apposta, i soldi non bastano per terminare l’opera. E perciò, a colmare il buco, interviene giocoforza il Patto di Stabilità 2013 con un prestito di 100 milioni di euro da restituire in trenta anni all’Erario sotto forma di Bot quinquennali. Ma i 100 non bastano, ne occorreranno altri 70 e magari ancora altri per la costruzione dei parcheggi. Alla fine, quello che doveva essere un costo iniziale di 275 milioni andrà con molta probabilità a superare ben oltre i 400 milioni quando l’opera dovrebbe essere inaugurata per l’Expo di Milano del 2015.
Va specificato che l’EUR Spa ( società proprietaria in massima parte del quartiere Eur), è di proprietà del Comune di Roma solo per il 10% e la restante parte del Ministero delle Finanze. La deduzione dell’addebito dei costi dell’immaginifica Nuvola è lapalissiana, costi peraltro “smentiti” dallo stesso Fuksas.
Il fantasmatico Centro Congressi
La “Nuvola” possiede al momento quel certo fascino dell’opera incompiuta. Si tratta di un enorme parallelepipedo in acciaio e vetro, alto 40 mt., largo 70 e lungo 175, al cui interno si trova una sala-auditorium concepita da Fuksas come un contenitore ricoperto da una membrana di fibra di vetro e silicone che sembra fluttuare nella teca simile a una nuvola. Al lato del Centro , svetta sottile l’albergo “La Lama”, alto 70 mt,, la cui costruzione si è trascinata negli anni tra una sequela di appalti, diatribe e slittamenti, e che l’Eur Spa ha intenzione di ampliare ulteriormente, in cerca per ora di un locatario e più in là di un acquirente.
Quando l’opera verrà ultimata, si spera nel 2015, il progetto costituirà senz’altro un polo congressuale di livello europeo che attirerà nella Capitale migliaia di persone all’anno, offrendo soprattutto una boccata d’ossigeno non trascurabile alla sofferente situazione occupazionale.
Resta soltanto da chiedersi se l’ambizione di riportare Roma ai fasti della sua storica “grandeur” non pesi troppo sulle spalle già tanto oberate del contribuente .
Angela Grazia Arcuri
Roma, 12 gennaio 2014