Buone vacanze dai nostri piccoli reporter
Ci siamo, finalmente l’estate, stagione imminente e nello specifico particolarmente ricca d’ aria… la redazione de “Il mondo salvato dai ragazzini” prima di sospendere le attività, in vista delle meritate vacanze ha scelto un modo speciale per salutare i lettori. I nostri audaci reporter dagli otto agli undici anni hanno scelto di raccontare una loro speciale esclusiva, vissuta nel corso di questo straordinario anno.
Invito, in particolar modo noi adulti, a godere delle loro intense parole sfogliando la raccolta degli articoli di quest’anno con l’attenzione che i nostri “Ragazzini” si sono felicemente conquistati. Buone vacanze!
«A maggio 2021 ero ad un allenamento di calcio: facevamo esercizi, riscaldamento e altre cose e infine abbiamo fatto tre squadre per fare un mini torneo. Ero nella squadra blu con compagni non molto forti a parte alcuni perché il mio mister cerca sempre di fare squadre equilibrate. La prima partita la perdiamo contro gli arancioni che vanno a tre punti e sfidano i verdi. I verdi vincono e anche loro vanno a tre punti noi invece ancora a zero… sfidiamo i verdi: noi facciamo il primo goal ma poi per una distrazione andiamo in pareggio e quando mancava un minuto alla fine io prendo palla, vado sulla fascia, tiro e prendo la traversa, una disperazione per tutti anche per quelli in panchina che tifavano per noi perché se vincevamo, il torneo finiva in parità. A 30 secondi dalla fine rischiamo di prendere un goal e sulla ripartenza noi cerchiamo di segnare mentre loro difendevano: era l’ultima azione e un difensore degli avversari per allontanare il pallone dall’area me lo tira sui piedi e poi per rimediare cerca di riprenderlo ma riesco a spostare la palla in modo che non la poteva prendere però mi colpisce la gamba allora io senza equilibrio tiro sotto la traversa, segno e in quel momento c’è stato un boato! Tutti ad applaudire, anche i genitori che guardavano la partita. Mi sono venuti tutti ad abbracciare, anche gli arancioni e in quel momento ho provato una serie di emozioni, felicità, brividi, commozione e un’altra strana emozione che non so descrivere e secondo me solo il calcio è in grado di dare questa emozione incredibile».
Angelo Sciubba, 10 anni
«C’era una volta un classico venerdì d’inverno, quando la nostra maestra ci aggiorna sulla situazione del Covid e purtroppo non erano buone notizie. Ci dice: “ragazzi, purtroppo sono appena stata avvisata del fatto che forse lunedì non torneremo a scuola per un’intera settimana! Quindi iniziate tutti a prepararvi gli zaini”.Abbiamo preso, quindi, zaini, astucci, ecc, insomma, tutto, proprio tutto! Purtroppo il venerdì è uno dei giorni in cui esco all’una e purtroppo la mia classe è all’ultimo piano, Quindi, scendere le scale con tutti quei libri è stata una vera impresa. Alla fine sono riuscita a scendere e sono arrivata a casa. Quando sono arrivata a casa ho capito che se lunedì saremmo tornati a scuola, io mi sarei dovuta ricaricare tutte le cose che avevo portato via. Le video lezioni sono cominciate martedì: solo che i miei compagni avevano avuto l’idea geniale dei messaggi in chat durante la lezione. Quindi le maestre erano costrette a vedere i bambini messaggiarsi mentre loro insegnavano. Il provvedimento che presero fu quello di escludere dalla lezione chi messaggiava durante la video lezione. I bambini, quindi, hanno smesso immediatamente di messaggiare e si fece lezione in pace! Comunque sia, è stata un’esperienza educativa, perché insegna che, anche a distanza si può imparare molto».
Viola Giannesi, 9 anni
«Jasmin era una bambina di colore e aveva 12 anni. A lei piacevano i giochi da maschio, ma soprattutto lo sport in particolare il basket. Un giorno chiese ai componenti della squadra della scuola se poteva entrare nel gruppo ma loro dissero di no perché era di colore. Jasmin, non si arrese e decise di fondare lei stessa una squadra di basket. Si allenarono due anni nel cortile della scuola, solo che Jasmin non sopportava che l’altra squadra la prendesse in giro. Allora decise di sfidare l’altra squadra e chi avrebbe vinto, avrebbe preso il campo. Riuscirono a vincere per un pelo: 40 a 39! Quell’altra squadra non accettò la sconfitta e decise di avere la rivincita, solo che vinse di nuovo la squadra di Jasmin. La preside della scuola, decise che il gruppo di Jasmin avrebbe rappresentato la scuola, perché aveva capito che anche se la squadra era formata da ragazzi di colore non importava, perché loro avevano lo stesso valore degli altri ragazzi».
Vittoria Rocchi, 11 anni
«Sono sicura che quest’anno sia stato particolare un po’ per tutti. Abbiamo dovuto cambiare abitudini e adattarci a fare quello che si poteva fare. Non potendo frequentare la piscina e la scuola di danza ho iniziato ad andare sui pattini a 4 rotelle e per me è stato un po’ difficile. Andavo già sui roller ma non è proprio la stessa cosa, perché si frena in modo diverso. Per fortuna ho potuto frequentare il catechismo per la comunione che ho fatto il 29 maggio. Questa è stata anche l’occasione per rivedere dopo tanto tempo i miei zii, la mia nonna , mio cugino e per la prima volta mia cuginetta di 8 mesi Benedetta. Lei è nata il 5settembre 2020 ma io non avevo avuto modo di conoscerla per causa Covid e perché io vivo a Roma e lei a Cosenza. Sono venuti a trovarmi per festeggiare la mia comunione. È stata una bella occasione di rivederci e di stare insieme, anche se per poco tempo, e iniziare rivivere un po’ di normalità».
Life blogger, Beatrice Iaquinta, 10 anni
«Il 4 Giugno di quest’anno insieme alla mia classe di scuola abbiamo partecipato a un progetto di nome “Europa In Canto” dove abbiamo cantato un’opera lirica che si chiama L’ELISIR D’AMORE. Abbiamo cantato insieme a molte altre classi nell’anfiteatro romano a Ostia Antica. Nello spettacolo ho provato eccitazione e mi ero anche commossa perché noi dalla quarta non facciamo una recita o uno spettacolo e anche perché finalmente stavamo insieme e ci divertivamo. Dopo lo spettacolo ho chiacchierato con il mio migliore amico e abbiamo pensato che Adina e Dulcamara erano stati i cantanti più bravi dell’opera e anche che era stato bellissimo e toccante quando abbiamo cantato tutti insieme “Una Furtiva Lagrima” utilizzando anche il linguaggio dei segni. Ho voluto scrivere questo evento perché per me è stato uno dei momenti più belli della mia vita cantare e stare con i miei amici in questo periodo così oscuro».
Teresa Zampieri, 10 anni
«Nell’autunno 2020 c’è stato un cambiamento molto importante nella mia vita. Infatti, ho saputo che in estate ci saremmo dovuti trasferire a Singapore, una città-stato che si trova in Asia, per il lavoro di mio padre. La cosa all’inizio mi preoccupava molto, perché non volevo lasciare i miei parenti e i miei amici. Poi però ho cominciato a vedere anche i lati positivi di Singapore. Innanzitutto in questo anno di pandemia abbiamo imparato che siamo connessi e quindi è facile stare vicini anche se lontani. Con i miei dispositivi elettronici potrò rimanere in contatto con le mie amiche, con nonna, con la professoressa. Altri aspetti positivi sono che imparerò benissimo l’inglese, potrò fare la reporter dall’estero e la mia scuola assomiglierà ad un hotel! Ora manca poco alla partenza, vi aggiornerò presto su questa nuova avventura!!!»
Benedetta Luciani, 11 anni
«Una cosa che mi ha colpito in questo anno, in cui non abbiamo potuto fare molto, è stato sicuramente l’incontro (su zoom) nel mese di aprile 2021 con un musicista e direttore d’orchestra, Arman. L’ho intervistato chiedendogli tante curiosità sulla musica in genere, sugli strumenti musicali e su come si compone una canzone. Ho anche partecipato alle prove di un concerto di cui Arman dirige l’orchestra. Anche se non l’ho fatto vedere, ero emozionatissimo. Ho capito molte cose, anche insegnamenti sulla vita che non sapevo e, grazie a lui, mi sono appassionato sempre di più alla musica. Devo ringraziare anche la rivista “Due righe” per le opportunità che mi ha dato, devo ringraziare i miei genitori perché mi hanno aiutato quando ero triste, hanno avuto sempre fiducia in me. E poi ho anche ricevuto la pianta del susino, da curare sperando che così escano i frutti. Insomma è stato un anno divertente, a parte le limitazioni per il covid. Ma la cosa più bella di quest’anno penso proprio che sarà la Comunione che riceverò il 12 giugno».
Riccardo Piccinini, 9 anni
«Quest’anno, finalmente, la mia maestra di matematica è come se si fosse calmata. Lei di solito, anzi diciamo un po’ sempre, è seria, ma in questi ultimi giorni sapete cosa ci ha fatto fare? L’altra settimana la maestra ci ha fatto vedere un film bellissimo e lunghissimo. Infatti l’abbiamo visto in più giorni. Il film parla di un bambino che aveva paura di andare a scuola perché aveva una faccia abbastanza strana e pensava che i suoi compagni di classe lo avrebbero preso in giro, e fu così. Ma dopo un po’ di tempo, le cose cambiarono ed il bambino si integrò con gli altri sui compagni. A me è piaciuto molto questo film perché è educativo e soprattutto mi è piaciuta la parte in cui i bambini accettano il loro amico così com’è».
Costanza Celli, 9 anni
«In quest’anno sfortunato (a causa del covid-19) ho fatto comunque molte cose, tra cui lo sport, andare a scuola regolarmente e sono riuscito ad andare anche a lezione di chitarra. Quest’anno ho fatto anche tante cose divertenti, come ad esempio: ho incontrato degli amici, ho giocato tanto con mia sorella, a volte sono uscito con mia zia, sono andato a casa dei nonni e ho fatto la recita di fine anno. Giusto le vacanze di Natale, che di solito trascorriamo con tanti parenti, le abbiamo passate solo con i nonni. In quel periodo abbiamo visto un film molto carino intitolato Soul e, pensandoci adesso, mi fa ricordare il Natale. In effetti quest’anno non è stato il peggiore, è solo stato un po’ diverso!»
Vittorio Del Sordo, 10 anni
«Questo per me è stato un anno abbastanza particolare per l’ inizio della prima media. Ho impiegato tutto l’anno per abituarmi al cambio di insegnanti e di compagni anche se, per mia gran fortuna, sono capitato con ben 6 dei miei amici delle elementari. Non dimenticherò mai il mio primo giorno di medie per la grande emozione che ho provato. Se penso però che già un anno con la mia nuova classe è passato, mi sento un po’ triste. Il tempo è passato più veloce di quanto credessi. BUONA ESTATE!»
Francesco Pio Celli, 11 anni
«Quando sono tornato a scuola al rientro dal lock-down nella nostra classe erano arrivate tre nuove ragazze. Devo ammettere che non appena ho visto “Lei” ho desiderato subito diventare suo amico. Il mio istinto mi diceva questo, e probabilmente anche l’istinto di “Lei” diceva la stessa cosa, perché siamo diventati subito amici. E poi migliori amici ancora. Un giorno all’uscita di scuola suo padre era andato a prenderla e io per gioco le ho urlato senza imbarazzo “ti amo!” Non sapevo che quel gioco sarebbe diventato realtà. Ci siamo innamorati entrambi. Era la prima volta in cui ho sentito veramente battermi il cuore, ho sentito per la prima volta l’amore vero dentro di me. Ai lettori sembrerà una sciocchezza calcolando la nostra giovane età e invece seppure è difficile far capire in semplici parole agli adulti quello che noi giovani ragazzi proviamo, anche se possiamo sembrare piccoli e senza troppe emozioni, “Lei” è “L’evento”, la ragazza più speciale che io abbia mai conosciuto».
Lorenzo Cifuni, 9 anni
«Se ripenso all’anno scolastico appena trascorso, un momento che mi è rimasto particolarmente impresso è quando ho litigato con il mio migliore amico Riccardo. Riccardo ed io abitiamo nello stesso palazzo e quindi spesso ci vediamo il pomeriggio.
Quando la maestra ci ha assegnato una ricerca di geografia, ci è sembrata un’ottima idea farla insieme, così potevamo approfittarne per stare insieme. Il problema è che poco dopo aver cominciato a lavorare abbiamo anche cominciato ad accusarci a vicenda, dicendoci: “tu non hai fatto nulla, io ho letto e tu no, io ho scritto di più, tu di meno, io ho portato il cartellone, io invece i colori…” ed è andata avanti così tra accuse e recriminazioni reciproche per tutto il pomeriggio.
Abbiamo litigato pesantemente, al punto che siamo arrivati a dirci che ognuno si sarebbe ripreso il proprio cartellone e che avremmo consegnato alla maestra due lavori differenti. Era la prima volta che Riccardo ed io litigavamo in questo modo.
Da tutto quello che è accaduto ho imparato che se si è veramente amici ci si scorda quello che è successo e dopo poco si rifà subito pace!»
Matteo Rosa, 9 anni
Fuori
era solo tempesta
bufera
tornado
cicloni
uragani
ma eravamo vicini
ed era questo
nonostante tutto
il nostro
momento giusto.
( da “Temporale fuori” di Gio Evan)