Giappone: Test mirati sulle centrali nucleari

Il bilancio del terremoto che l’11 Marzo scorso ha coinvolto tutta la costa occidentale del Giappone è tremendo: 19.000 vittime spazzate via in pochissimi minuti ed una centrale con seri problemi nello svolgimento delle sue solite funzioni che potrebbe essere una delle prossime discussioni poste al centro del tavolo del governo giapponese.
I tre reattori del “Fukushima Daiichi”, in particolare il reattore n° 4 che ha subito gravi danni, hanno sentito notevolmente gli effetti del sistema di raffreddamento dei noccioli. Per mettere in sicurezza le popolazioni vicine alla centrale sono state evacuate circa 110.000 persone nel raggio di 40 chilometri, nonostante ci sia già la consapevolezza che le radiazioni abbiano toccato sia la fauna ittica che svariate risorse alimentari.
Intanto in tutto il paese continuano i test per la sicurezza delle centrali e soprattutto per la martoriata centrale di Fukushima che ha fatto abbassare la produzione energetica del paese del 6%. A questo punto solo 3 dei 54 reattori sono ancora in funzione e se le centrali non dovessero riazionarsi più si prevede un passaggio ai combustibili fossili che comporterebbe una spesa di 30 miliardi di dollari in più. La situazione non è delle migliori, la NISA (Nuclear and Industrial Security Agency) ha infatti richiesto una valutazione più accurata, riconosciuta come “stress-test”, ad un gruppo dell’IAEA (International Atomic Energy Agency) per garantire il massimo dell’affidabilità sugli impianti. Yukio Edano, Ministro dell’Industria e del Commercio, si dimostra fermamente convinto che non vi saranno ulteriori tagli sulle spese energetiche del paese, ma il governo ha già richiesto un’attivazione delle centrali atomiche. Tuttavia, l’operatore locale Kensay electric power ha affermato che i reattori non avrebbero problemi ha sopportare un’impatto dovuto a tsunami e terremoti in questa zona, essendo per l’appunto già pronta a questo tipo di evenienze. Al momento si attendono le decisioni da parte delle commissioni di sicurezza nucleare nazionali e le valutazioni da parte dell’IAEA.
Daniele Fronteddu
4 febbraio 2012