Immagini satellitari americane avrebbero visto missile lanciato da ucraini contro Boeing della Malaysia Airlines
Fonti autorevoli all’interno dei servizi d’intelligence americani avrebbero ammesso di essere in possesso di dettagliate immagini satellitari della batteria contenente e lanciante il missile che lo scorso 17 luglio ha abbattuto il Boeing 777 della Malaysia Airlines in Ucraina. Queste immagini mostrerebbero che la batteria missilistica era sotto il controllo di truppe ucraine, riconosciute grazie alle uniformi. A dare questa importante informazione è Robert Parry, giornalista statunitense molto noto per aver sollevato lo scandalo politico Irangate, che nel 1985 coinvolse alti funzionari dell’amministrazione dell’allora Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.
Nel suo articolo pubblicato il 20 luglio sul sito di informazione Consortiumnews.com, Parry non rivela i dettagli riguardanti la fonte dell’informazione ma assicura che si tratta di una persona all’interno dei servizi di intelligence statunitensi “che ha fornito accurate informazioni su simili problemi in passato”. Il giornalista aggiunge anche che le immagini mostrerebbero quelle che sembrerebbero bottiglie di birra sparse nelle vicinanze, il che suggerirebbe che si tratterebbe di soldati indisciplinati e ubriachi. Ciò che fa scalpore oltre alla notizia è che la notizia stessa va in completa contraddizione con le affermazioni rilasciate nei giorni scorsi da esponenti del governo americano che puntavano senza ombra di dubbio il dito contro i separatisti filorussi della Repubblica di Donetsk, repubblica in guerra con l’Ucraina e zona in cui si è verificato l’incidente.
Ma il comportamento dei filorussi di Donetsk in tutta questa vicenda è totalmente opposto rispetto a quello che ci si aspetterebbe da dei colpevoli. Infatti il 21 luglio scorso i ribelli filorussi hanno trovato le scatole nere, che sono state consegnate alle autorità malesi il giorno dopo e gli esperti malesi che le hanno ricevute hanno dichiarato di averle trovate in buone condizioni. Entrambe le scatole sono state analizzate sia dall’AAIB (Air Accidents Investigations Branch, l’ente britannico per la sicurezza aerea, chiamato in causa poiché i motori del Boeing erano dei Rolls-Royce Trent prodotti in Gran Bretagna), sia dall’OVV (Onderzoeksraad Voor Veiligheid, che sta per Dutch Safety Board, l’ente per la sicurezza dei trasporti olandese, chiamato in causa poiché la maggior parte delle vittime sono olandesi) e non sono state trovate tracce di manomissione.
Quindi, a rigor di logica, se io volessi nascondere od occultare qualcosa, non consegnerei il giorno dopo le scatole nere, peraltro in perfette condizioni, ai legittimi proprietari. Il guaio è che questa indagine è soggetta a notevoli pressioni e interessi, alcuni occulti, altri palesi da parte dei paesi coinvolti a vario titolo nella guerra, Russia e Stati Uniti su tutti e finchè ci saranno queste pressioni è chiaro che l’indagine non potrà essere svolta in maniera idonea. Che l’aereo sia stato abbattuto è ormai un dato di fatto, come sembra anche sia un dato di fatto che il missile usato sia un missile terra-aria. A questo proposito, i filorussi hanno qualche dubbio poichè parlano di un caccia ucraino nelle vicinanze. L’esame delle scatole nere (Cockpit Voice Recorder e Flight Data Recorder) confermerà l’abbattimento da parte di un missile ma di certo non potrà dirci chi lo ha lanciato. Ed è a questo punto che i sistemi di sorveglianza satellitare sia americani che russi diventano determinanti. Che entrambi confrontino le loro immagini e ci dicano finalmente chi è il colpevole di questa assurda storia che è costata la vita a 298 persone.
Alessandro Cristiano
31 luglio 2014