Papa Francesco a Giacarta, prima tappa del 45esimo viaggio apostolico
È atterrato ieri mattina all’aeroporto internazionale di Giacarta Soe-karno-Hatta, il volo Ita Airways che ha condotto Papa Francesco in Indonesia, sua prima tappa del 45esimo viaggio apostolico. Il pontefice, 87 anni, ha dato inizio a una serie di incontri che lo vedranno attraversare Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste e Singapore.
Il viaggio
Durante il suo mandato il Papa non era mai stato via da Città del Vaticano per così tanto tempo. Più nel dettaglio sarà: nella capitale indonesiana dal 3 al 6 settembre, a Port Moresby e a Vanimo dal 6 al 9 settembre, a Dili dal 9 all’11 settembre, e a Singapore dall’11 al 13 settembre. Lo fa sapere Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede che ha anche aggiunto come la parola chiave di tale viaggio sarà “pluralismo”. Niente di più coerente considerando che a Giacarta convivono cristiani buddisti e induisti.
Durante il lungo volo che ha portato il pontefice dall’altra parte del mondo, non è mancata anche la benedizione per i paesi sorvolati: Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Bulgaria, Turchia, Iran, Pakistan, India e Malesia.
Gli incontri a Giacarta
Ai piedi della scaletta dell’aeroplano, il Papa è stato accolto da due bambini in abito tradizionale che hanno portato in dono dei fiori, poi il saluto delle delegazioni e il trasferimento presso la Nunziatura apostolica, dove ha incontrato malati, rifugiati e migranti accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Servizio dei gesuiti per i rifugiati.
Giacarta, prima grande città che ha accolto il Papa, è de facto la capitale dell’Indonesia, ma vive la grande attesa della nascita di Nusantara, futura capitale in costruzione. La megalopoli, abitata da 11 milioni di persone – 30 se consideriamo l’area metropolitana – sorge come città portuale sul Mar di Giava e lentamente sprofonda dentro lo stesso terreno che dovrebbe sostenerla. Luogo dove progresso e povertà cercano di convivere, in un tentativo non troppo felice di costruire una società migliore. Nell’incontro pubblico di questa mattina, affiancato dal presidente della Repubblica Joko Widodo, Francesco ha sottolineato più volte come le cattive politiche continuino ad allontanare giustizia e pace.
Il messaggio
«Purtroppo si riscontrano nel mondo attuale alcune tendenze che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale. In diverse regioni constatiamo il sorgere di violenti conflitti che sono spesso il risultato di una mancanza di rispetto reciproco, della volontà intollerante di far prevalere a tutti i costi i propri interessi, la propria posizione, o la propria parziale narrazione storica, anche quando ciò comporta sofferenze senza fine per intere collettività e sfocia in vere e proprie guerre sanguinarie».
Il Papa ha posto l’attenzione sui conflitti che lacerano il mondo e ha denunciato quelle che lui stesso definisce “leggi di morte che limitano le nascite”, aggiungendo poi: «voi in Indonesia avete famiglie con 4 o 5 figli, e questo va bene, continuate avanti così».
L’intervento si è concluso auspicando azioni concrete per il raggiungimento di una pace perpetua in un’ottica di futura armonia tra culture e religioni diverse. Francesco ha così concluso: «Auspico che tutti, nel loro quotidiano agire, sappiano trarre ispirazione da questi principi e renderli effettivi nell’adempimento ordinario dei rispettivi doveri, perché opus justitiae pax, la pace è frutto della giustizia».