Vertice Nato: l’informativa di Crosetto alla Camera
Oggi il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha riferito alla Camera gli esiti dell’ultimo vertice Nato, toccando i due temi spinosi dell’ultimo periodo: Medio Oriente e Ucraina.
In particolare, tutta l’attenzione è ora sulla missione Onu Unifil in Libano, specialmente dopo gli eventi nel Golan.
Parallelamente, continuano gli strappi e contingentamenti nell’ambito del ddl sicurezza, che stanno scatenando le proteste delle opposizioni.
L’informativa di Crosetto sul summit Nato
Durante l’informativa alla Camera di stamattina, il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha riferito quanto appreso dall’ultimo vertice Nato, ricordando che l’Italia ha in programma di continuare il sostegno all’Ucraina, tramite la ricostruzione.
Il nono pacchetto di aiuti prevede inoltre una consistente difesa aerea, anche se l’Italia è sestultima nella classifica Nato per le spese: non ha ancora raggiunto il 2% pattuito di spese per la Difesa sul PIL, rimanendo sull’1,53%. E si prevede che il 2% non verrà raggiunto neanche entro il 2028, viste le difficoltà con il debito pubblico.
Crosetto ha poi riportato che, nella visione Nato, l’Ucraina starebbe intraprendendo un “irreversibile percorso” verso la graduale adesione all’Alleanza, oltre che all’Unione Europea.
La situazione in Libano
Il Ministro Crosetto ha poi parlato della situazione in Medio Oriente, specie per quanto riguarda il Libano. Qui la tensione militare sta aumentando, per via di due eventi recenti.
In primis la strage sulle alture del Golan (annesse a Israele e popolate da drusi di lingua araba), dove, sabato 27 luglio, la caduta di un missile sul campo da calcio di Majdal Shams ha provocato la morte di 12 giovani.
L’ipotesi prevalente è che il razzo sia stato lanciato dalla milizia libanese di Hezbollah, che però ha negato tutto.
Il secondo evento di rilievo è stato l’uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh.
Nel frattempo, sulla Linea Blu (la zona cuscinetto tra Libano ed Israele) è in corso la missione Onu denominata Unifil (la United Nations Interim Force in Lebanon, nata nel 1978, nell’ambito della guerra civile libanese), che conta 10 mila militari.
Il Ministro Crosetto ha mostrato la propria preoccupazione, in quanto esiste il rischio di un’escalation con Israele. Nell’operazione sono coinvolti 1200 militari italiani, oltre al fatto che sul territorio sono presenti 3000 civili.
Gli italiani non rientrano nel target militare israeliano, ma la necessità di un’evacuazione non andrebbe esclusa. Per questo il Ministro ha dichiarato di essere in costante contatto con l’Onu, con i vertici Aise e lo Stato Maggiore della Difesa, per monitorare il contingente italiano.
Il problema della Risoluzione 1701
Il Ministro della Difesa ha infine sottolineato l’importanza di rispettare la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu numero 1701. Questa prevede una fascia tra la Linea Blu ed il fiume Litani, in cui assicurare l’assenza di armi, escluse quelle dell’Unifil e le forze armate libanesi.
Tale impegno tuttavia non è stato sempre rispettato, se pensiamo ad esempio alla milizia di Hezbollah, che ha continuato a creare avamposti e depositi di armi nel Sud del Libano.
Si tratta di un altro elemento che, a detta del Ministro Crosetto, starebbe rendendo l’escalation sempre più vicina.
Ecco perché ha ricordato la necessità di un intervento immediato, per raffreddare la situazione.