Uzbekistan: partner affidabile verso l’Asia centrale

Un export dall’Italia tra gennaio e novembre 2022 di 391 milioni di Euro, con +21,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un import in Italia di 106 milioni di Euro, pari +194,7% nei primi 11 mesi dello scorso anno rispetto al precedente: sono questi i dati di interscambio del nostro paese con l’Uzbekistan, il Paese più popoloso dell’Asia Centrale con 33 milioni di abitanti (elaborazioni Ambasciata d’Italia a Tashkent su dati Agenzia ICE di fonte ISTAT). L’Uzbekistan può essere considerato una porta di accesso ad un mercato di oltre 300 milioni di persone – quello della Comunità degli Stati Indipendenti – con costi di trasporto ridotti grazie alla sua centralità geografica, rispetto alle esportazioni provenienti dall’Europa.
L’ex repubblica sovietica, quindi, non ha risentito della crisi nelle relazioni con Mosca, al contrario la percezione è quella che l’attenzione del nostro paese e degli altri partner di Tashkent si sia rafforzata nell’ultimo anno.
Di questa situazione ha sicuramente tenuto conto l’Ambasciatore dell’Uzbekistan in Italia Otabek Akbarov, che partecipando all’evento “Uzbekistan – UE: State of Progress” tenutosi a Bruxelles il 20 febbraio scorso, ha evidenziato come le relazioni tra l’Uzbekistan e l’Italia in ambito politico, economico, culturale e umanitario siano eccellenti e quanto, tuttavia, i due paesi potrebbero ulteriormente sostenersi a vicenda nella promozione dei propri obiettivi a livello bilaterale, regionale e internazionale.
L’Uzbekistan, l’Unione Europea e i suoi Paesi membri sono stati capaci di costruire un dialogo stabile e una cooperazione globale negli ultimi 3 decenni ed in particolare, ha sempre ricordato l’Ambasciatore Akbarov, da parte italiana non è mai mancato il sostegno al riavvicinamento dell’Uzbekistan all’Europa, compresa la firma dell’Accordo di partnership e cooperazione nel 1996 a Firenze e la sigla dell’Accordo rafforzato di partnership e cooperazione nel 2022 a Bruxelles.
L’Uzbekistan è caratterizzato da una discreta struttura industriale con alcuni settori prioritari, tra cui: l’automotive, energia e rinnovabili, tessile, meccanica strumentale, elettromeccanica, chimica, farmaceutica, alimentare. Il governo da anni ha posto tra le priorità l’ammodernamento e l’acquisizione di tecnologie innovative con l’obiettivo di migliorare le potenzialità produttive, sia per soddisfare il mercato interno sia per poter competere anche sui mercati esteri.
Guardando ai numeri, il commercio estero dell’Uzbekistan lo scorso anno ha raggiunto i 50 miliardi di dollari, con un aumento di circa 8 miliardi di dollari pari al 18,6%, rispetto all’anno precedente (dati dell’Agenzia di Statistica dell’Uzbekistan). È cresciuto contemporaneamente, però, anche il deficit commerciale, che ha raggiunto la cifra record di 11,39 miliardi di dollari ossia il 28,7% in più rispetto al 2021 (-8,85 miliardi di dollari). Il paese centrasiatico ha visto crescere le proprie esportazioni del 15,9% – che in valore hanno raggiunto la cifra di circa 19 miliardi di dollari – ma contemporaneamente anche le importazioni del +20,4%, per complessivi 30 miliardi di dollari circa. Va registrato che il deficit sarebbe stato ancora più alto se non fosse stato per la significativa esportazione di oro e per un saldo positivo nel settore dei servizi. Infatti, se guardiamo ai beni, vediamo che tessili, oro, gas, frutta e verdura sono i prodotti di punta delle esportazioni uzbeke a livello globale, mentre prodotti cerealicoli, zucchero grezzo, prodotti petroliferi, medicinali e altri rientrano nei primi posti dei maggiori acquisti all’estero.
Registrati i dati positivi dello scorso anno le previsioni degli scambi tra Roma e Tashkent anche per il 2023 sono di crescita. Macchinari, impiantistica, agroindustria, elettronica, apparecchiature elettriche ed elettromedicali e prodotti chimici sono i fiori all’occhiello del made in Italy più apprezzato in Uzbekistan ed alla luce delle prospettive anche per i prossimi mesi questi settori dovrebbero essere caratterizzati da una buona vivacità.