Donatello, in mostra a Londra the greatest sculptor of all times

“Prolifico, ingegnoso, inventivo e influente. È stato senza dubbio uno dei più grandi artisti di sempre e probabilmente il più grande scultore di tutti i tempi“: lui è Donatello, ed è con queste parole che Peta Motture, che ne ha curato il percorso espositivo al Victoria and Albert Museum, descrive nel corso della press preview londinese il genio del maestro fiorentino, protagonista della nuova mostra Donatello: Sculpting the Renaissance. “Quasi come se sapesse guardarti nell’anima conclude Mottura”.
Amato da Chiesa e Stato, legato alla famiglia dei Medici di Firenze ma richiesto in molti altri centri italiani, fosse nato oggi e non nel 1386, probabilmente l’avremmo definito un influencer, tanto era vasto il suo seguito, tra adulatori ed emulatori; sicuramente un innovatore, tanto è ancora forte il segno che ha lasciato.
Donatello ha attinto alle tecniche della pittura e dell’oreficeria e ne ha tratto qualcosa di mai visto prima; ha preso il marmo, la pietra, l’argilla, il bronzo, il legno, lo stucco e ha inventato il movimento: dai rilievi così superficiali da sembrare sogni, alle Madonne talmente dolci che sembrano fatte di solo amore, a cosi’ talmente vividi, severi e reali da sembrare veri. Ha creato sguardi che intimidiscono e occhi straziati, senza aver timore di estrarre l’anima, prima ancora della forma, dai materiali più vari.
A Londra il Victoria and Albert museum ne celebra il genio creativo in una mostra che è la più completa mai realizzata in suolo britannico, offrendo una nuova prospettiva sull’impatto che Donatello ha avuto sullo sviluppo culturale e artistico del XV secolo e la sua influenza sulle generazioni di artisti successive.
La mostra si concentra sull’ innovazione sofisticata eppure così immediata di Donatello, sulla sua abilità di unire le antiche tradizioni scultoree classiche e medievali con idee nuove e provocazioni mai esplorate prima. Alcune opere chiave di Donatello sfilano insieme a quelle di suoi contemporanei e seguaci, esplorando il suo posto di rilievo nello sviluppo dell’arte e del contesto storico rinascimentale.
La mostra, composta da circa 130 pezzi, ha un’impostazione tematica su base cronologica, e include anche molti oggetti provenienti dalle collezioni del Victoria and Albert Museum, tra cui la più grande raccolta di scultura rinascimentale italiana al di fuori dell’Italia, specialmente dalle Medieval & Renaissance Galleries.
A questi si affiancano molti prestiti eccezionali, che offrono la rara opportunità di ammirare insieme opere di rilievo come il David in marmo e l’Attis-Amorino in bronzo del Museo Nazionale del Bargello a Firenze, il magnifico busto reliquiario di San Rossore del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa e i bronzi dell’Altare Maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova. Per la prima volta, il Bassorilievo dell’Ascensione con Cristo che consegna le chiavi a San Pietro del Victoria and Albert Museum è presentato insieme alla Madonna delle Nuvole del Museum of Fine Arts di Boston e alla Madonna Panciatichi di Desiderio da Settignano del Museo Nazionale del Bargello.
Un totale di 130 opere, in mostra a Londra dall’11 febbraio al 11 giugno nelle meravigliose sale ristrutturate del V&A di Londra, per farsi stupire dall’estro senza confini di Donatello e ammirare un italiano geniale: ha detto proprio così il direttore del V&A, già prima che la parola fosse usata per descrivere Raffaello, Michelangelo o Leonardo. Donatello è il quarto moschettiere che nella cultura pop più recente è tornato alla gloria come protagonista del fenomeno Tartarughe Ninja e anche questo, continua Motture, ne conferma l’importanza: Ne hanno fatti quattro e lo hanno incluso. Non era solo il cosiddetto ‘grande triumvirato rinascimentale’. Al V&A ne sono convinti: decisamente non poteva mancare Donatello, arguably the greatest sculptor of all time.