Il commercio estero cinese non frena

Molta attenzione è stata dedicata in questi giorni al rallentamento dell’economia cinese, che ha chiuso il 2022 con una crescita limitata a più 3%, contro una previsione di più 5,5%, ai minimi da oltre 40 anni.
Merita, però, di essere analizzato anche il dato sulla bilancia commerciale: nel 2022 Pechino ha registrato infatti una crescita delle esportazioni ed importazioni con risultati che, considerata anche la permanente chiusura dei confini nazionali a causa della pandemia Covid-19, sono davvero significativi.
Secondo i dati già pubblicati dalle dogane cinesi, nei dodici mesi le esportazioni dal Paese del Dragone hanno fatto rilevare a livello mondiale un aumento del 10,5% (pari a 24 mila miliardi di Rmb, circa 3,6 miliardi di dollari) mentre le importazioni sono salite del 4,3% (18 miliardi di Rmb, circa 2,7 miliardi di dollari).
In termini di paesi il Sudest Asiatico, l’Europa e gli Stati Uniti restano i principali partner commerciali anche se con performance diverse: infatti, il primo gruppo ha visto un incremento dell’11%, a quota 975 miliardi di dollari, la UE del 2,4%, a 847 miliardi di dollari, e gli USA dello 0,6% , a 759 miliardi di dollari.
In Europa è la Germania a detenere lo scettro del miglior interlocutore commerciale con 227 miliardi di dollari, pur avendo visto una contrazione della crescita con un segno addirittura negativo (-3,1%).
L’Italia, invece, ha spuntato un dato in aumento del 5,4% pari a 77,8 miliardi di dollari, confermando ancora i settori di maggiore interesse: meccanica, farmaceutica, tessile e moda.
Con la Russia Pechino ha confermato le ottime relazioni economiche, con un +43,4% sull’anno precedente che fornisce un’ulteriore riprova dello spostamento dell’asse commerciale determinato dalla guerra in Ucraina.