Elezioni Russia: Putin si riprende la Duma, sorpresa Zjuganov
Le Elezioni appena svolte in Russia hanno riconfermato la presidenza di Vladimir Putin, con il suo partito che ha sfiorato il 50% dei consensi. L’obiettivo della super-maggioranza dei due terzi, utile a cambiare la costituzione, sarà possibile grazie ai seggi dell’alleato storico di Putin cioè Russia Giusta, un partito filogovernativo di ispirazione socialdemocratica che è entrato in parlamento grazie al 6% superando di poco la soglia di sbarramento del 5%. Russia Giusta non è stato l’unico partito ad entrare in aula per un soffio in quanto lo stesso risultato è stato realizzato dal partito di opposizione liberale ed europeista Jabloko e dalla new entry rappresentata da Nuova Gente, centrista che guarda con favore ad una alleanza con Putin, pur rimanendo autonoma da Russia Unita.
A sorpresa i comunisti di Zjuganov
La grande sorpresa in queste elezioni è stata rappresentata dal risultato ben oltre le aspettative del Partito Comunista di Zjuganov, il principale movimento di opposizione al governo, che oltrepassa il 20% mentre abbastanza deludente è stata la prestazione dell’altro movimento che da sempre mira al governo, i liberaldemocratici di Zhirinoski, formazione di destra che si sono fermati ad un deludente 8%.
I comunisti quindi festeggiano e con loro una buona parte dei media internazionali che salutano la mezza sconfitta di Russia Unita come una buona notizia per il mondo occidentale. In realtà così facendo dimostrano di non conoscere realmente le idee di Zjuganov, il principale candidato a prendere il potere quando Putin lascerà il Cremlino.
Questo perché il Partito Comunista Russo ha idee molto diverse dal multilateralismo e dalla moderazione in campo di politica estera che ha da sempre mostrato il Presidente Russo, in quanto nel programma di Zjuganov, è esplicitata chiaramente la restaurazione dell’URSS, una nuova corsa al nucleare militare e la chiusura di qualsiasi rapporto con la UE. Inoltre, il PC non ha mai nascosto che in caso di vittoria alle elezioni il primo provvedimento sarebbe l’invasione di tutta l’Ucraina ( a differenza di Putin che ha ripreso la Crimea, territorio storicamente ed etnicamente russo). Se il futuro prossimo quindi vede ancora Putin saldamente in sella quello a più lunga scadenza rimane molto incerto perché un eventuale rafforzamento dell’opposizione reale porterebbe a conseguenze imprevedibili per il mondo intero.