EMERGENCY presenta il documentario “Long Night”
Martedì 14 gennaio, al Palazzo Esposizioni Roma, nella capitale, EMERGENCY presenta il documentario “Long Night” di Lynzy Billing, un’opera per raccontare l’impegno in Afghanistan della Ong fondata da Gino Strada attraverso le testimonianze dei membri dello staff e dei loro pazienti. Ad aprire la serata, alle 18:00, ci sarà un incontro tra la giornalista britannica di origini afgano-pakistane, vincitrice di 3 Emmy Awards e Filippo Bongiovanni, anestesista-rianimatore che ha lavorato nell’ospedale di Kabul di EMERGENCY in Afghanistan. Il dialogo sarà moderato dal giornalista e ricercatore Giuliano Battiston e la traduzione in italiano sarà a cura di Lorenza Del Tosto.
La storia recente dell’Afghanistan è segnata da decenni di conflitti. Oggi il Paese rimane devastato dall’eredità della guerra, con uno dei più alti tassi al mondo di contaminazione da mine antiuomo, povertà e mortalità materna. Nel 2024, Lynzy Billing, giornalista investigativa e fotografa con lunga esperienza in Afghanistan, è tornata nel Paese per esplorare il conflitto attraverso i racconti intimi degli operatori sanitari afgani e dei loro pazienti. Il titolo del film, “Long Night”, rimanda alle innumerevoli e lunghe notti segnate, nel corso degli anni, da mass casualties, l’afflusso massiccio di pazienti che arrivano in pronto soccorso in un breve lasso di tempo in seguito a esplosioni e attentati, un tema ricorrente in tutte le interviste. Attraverso questi racconti il personale che lavora per l’organizzazione umanitaria EMERGENCY riflette su 25 anni di assistenza sanitaria gratuita in Afghanistan. E mentre l’ombra della guerra non smette di mietere giovani vittime delle mine antiuomo, un gruppo di donne afgane continua a
partorire in sicurezza migliaia di bambini, seminando speranza per la prossima generazione. Dal cuore di Kabul alla Valle rurale del Panshir, fino alla provincia di Helmand, “Long Night” è il racconto di un tempo instabile in cui generazioni di afgani condividono la storia inaudita di chi continua a confrontarsi ogni giorno con la realtà della guerra.