Grillo contro tutti a Bruxelles. Attacco a Juncker e scontro con la stampa
Bruxelles – Non ha colto di sorpresa oggi l’intervento di Beppe Grillo a Bruxelles, dove con un lungo monologo, degno di uno spettacolo, ha attaccato tutto e tutti sul tema caldo dei pentastellati, che riguarda il referendum contro l’euro.
D’altra parte lui stesso in un passaggio ha ammesso di essere uno showman replicando alle accuse che lo tacciavano di essere un clown. Grillo con la solita ironia pungente affermava “se la politica deve chiamare uomini di spettacolo per risolvere i problemi, siamo messi proprio male.
Il leader del M5S ha quindi lanciato la raccolta firme urlando: «Siamo stanchi dei sacrifici, dobbiamo prenderci la sovranità della moneta». Quindi ha attaccato Juncker dicendo «Ma da chi è stato eletto? Si tratta di un ex ministro delle finanze di un paese paradiso fiscale».Ma non ha risparmiato la Bce, la Germania, passando per Napolitano e se la prende pure con i giornalisti.
Poi diverse frasi ad effetto come «è caduto il Muro, ma non quello delle carte di credito», oppure «Da quando siamo nell’euro tutti i parametri sono peggiorati se porteremo quattro milioni di firme in Parlamento può succedere anche un miracolo. Magari la Lega o una parte di Forza Italia, che ha fatto campagna contro l’euro, possono votare a favore dell’uscita dall’euro e avremo con noi due terzi del Parlamento». Ora spiega Grillo la “missione” consiste nel «recuperare sovranità monetaria».
E’ durato circa trenta minuti l’intervento di Grillo che nel suo discorso pronunciato con i toni accesi a cui siamo abituati, parla della campagna anti-euro, non risparmiando critiche a nessuno.
Tra le sue affermazioni più significative non si possono ignorare: «Noi non siamo in guerra con l’Isis, ma con la Bce». Ma anche: «I tedeschi offendono me e il Movimento, ma anche l’Italia, dimenticando che la mafia c’è anche in Germania ed è un paese corrotto». Oppure quella rivolta alla Francia, che dice riceve «la più grande tangente d’Europa» sotto forma di un Europarlamento che si sposta tra il Belgio e Strasburgo. L’Italia invece deve «riprendere la propria sovranità nazionale», con «la Banca d’Italia che torna a stampare la nostra moneta nella nostra terra».
Insomma, il leader di M5S ne ha davvero per tutti.
Ma quello più eclatante che è successo durante il suo intervento nell’aula di Bruxelles, gremita di curiosi, eurodeputati e giornalisti è appunto la lite contro quest’ultimi. Grillo, finito il suo intervento, cede la parola non agli addetti stampa presenti, ma ad un parlamentare britannico che è solidale con lui. I giornalisti si sentono snobbati perché si ritengono scavalcati certe regole vanno rispettate. Un giornalista, in particolare, manco a farlo apposta un italiano, prende la parola e rivolto a Grillo gli rimprovera il fatto di non permettere di fare le domande e attacca: “Solo Putin si fa fare le domande dagli amici”. Ma Grillo per niente intimorito replica con ironia “farebbe bene a fare domanda per un altro lavoro perché tra un pò le sovvenzioni pubbliche ai giornali non ci saranno più
La Platea si spacca in due e mentre grillo se ne va, per lui si alzano applausi da parte degli eurodeputati presenti, ma applausi per il giornalista arrivano invece, naturalmente dai suoi colleghi.
Sebastiano Di Mauro
12 novembre 2014