Stati Uniti: si infittisce il mistero sulle attività della NSA, non solo la Merkel ma altri 35 alti dirigenti spiati
Dei documenti svelati dal “Guardian” mostrano che l’agenzia americana non avrebbe solo spiato la Merkel ma più di una trentina di suoi omologhi nel mondo.
Non sono più solo fughe di notizie, ma una concreta realtà. Secondo le rivelazioni della settimana sull’ampiezza delle intercettazioni della NSA (National Security Agency) non ci sarebbero solo la Francia e la Germania nel mirino delle attività dell’agenzia americana visto che l’autorevole “The Guardian” afferma che ci sono circa 35 dirigenti mondiali che erano sorvegliati scrupolosamente dalla NSA.
All’origine di queste informazioni e del conseguente terremoto mediatico c’è Edward Snowden la talpa del Datagate attualmente rifugiato in Russia dove ha trovato asilo politico. Secondo i nuovi documenti svelati giovedì dal quotidiano britannico, la NSA “ha spiato le conversazioni telefoniche di 35 dirigenti del pianeta dopo che un responsabile dell’amministrazione americana ha trasmesso loro i numeri di telefono”.
In questo documento interno datato 27 ottobre 2006, la NSA “incoraggia gli altri responsabili dell’esecutivo che conta tra i suoi clienti anche la Casa Bianca, il dipartimento di Stato e il Pentagono, a dividere le loro agende con l’agenzia”. Un alto responsabile del quale non sono state rivelate le informazioni sulla sua identità, ha trasmesso “200 numero, dei quali 35 sono appartenenti a dirigenti del pianeta”, evidenzia il documento senza precisare di chi si tratta. I responsabili della NSA si congratulano con lui nel documento, ammettendo che la sorveglianza di questi numeri non ha prodotto risultati significativi.
Il “Guardian” ha interpellato l’amministrazione Obama su questo nuovo documento che non si è però espressa, lasciando evidentemente la porta aperta al ragionevole dubbio. Durante la conferenza stampa organizzata prima della pubblicazione dell’articolo da parte del giornale britannico, Jay Carney, il portavoce ha dichiarato che non commenterà “accuse specifiche” nel caso della possibile sorveglianza del cellulare della Merkel. Un silenzio che potrebbe sollecitare senz’altro la collera della diplomazia internazionale.
Manuel Giannantonio
(Twitter @ManuManuelg85)
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25 ottobre 2013