Il premier slovacco Fico minaccia il veto contro l’Ucraina
Durante una conferenza stampa a Bruxelles, il Primo Ministro slovacco, Robert Fico ha avvertito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere pronto a usare il diritto di veto della Slovacchia nel Consiglio europeo qualora fossero proposte misure che, a suo avviso, danneggiano gli interessi del suo Paese. “Se Zelensky continuerà con politiche che mettono a rischio la nostra economia e la sicurezza energetica, non esiteremo a opporci fermamente a qualsiasi iniziativa a favore dell’Ucraina”, ha dichiarato Fico, sottolineando che la Slovacchia deve tutelare prima di tutto i propri cittadini. Le sue parole arrivano dopo un incontro con il Commissario europeo per l’Energia, il danese Dan Jorgensen, che condivide con Fico un approccio socialista, ma che ha ribadito la necessità di mantenere una posizione comune all’interno dell’Unione Europea.
La posizione di Fico segna una svolta significativa nella politica slovacca. Mentre in passato Bratislava ha sostenuto con forza Kiev, soprattutto durante le prime fasi dell’invasione russa, l’attuale governo ha adottato un atteggiamento più critico. Questa trasformazione è attribuibile al cambio di leadership: Fico, al potere con il suo partito SMER-SD, è noto per le sue politiche pragmatiche e per la difesa degli interessi nazionali sopra quelli europei. Secondo il premier, il sostegno indiscriminato all’Ucraina rischia di compromettere la stabilità economica della Slovacchia, un piccolo Stato membro dell’UE fortemente dipendente dalle importazioni energetiche e colpito dall’aumento dei costi di produzione.
Il nodo del gas e la crisi energetica
Una delle principali ragioni del malcontento slovacco riguarda il transito del gas russo. La decisione di Zelensky di interrompere o limitare il flusso di gas attraverso il territorio ucraino ha avuto un impatto diretto sulla Slovacchia, che storicamente si è affidata ai gasdotti russi per la propria fornitura energetica. Questo cambiamento ha portato a un aumento dei prezzi e a difficoltà per le imprese e le famiglie slovacche. Fico ha sottolineato come, in un contesto di crisi economica diffusa, non sia accettabile che le scelte dell’Ucraina possano avere ripercussioni negative su altri Stati europei.
La Slovacchia tra Russia e Unione Europea
La posizione di Fico riflette anche una lunga storia di relazioni complesse tra la Slovacchia e la Russia. Nonostante la sua appartenenza alla NATO e all’UE, Bratislava ha mantenuto legami economici significativi con Mosca, specialmente nel settore energetico. Con la guerra in Ucraina, la Slovacchia si è trovata in una posizione difficile, costretta a bilanciare il supporto a Kiev con il rischio di alienarsi la Russia come partner commerciale. Questa ambiguità si è accentuata con l’avvento di Fico, che ha adottato una linea più critica verso le sanzioni europee contro Mosca, considerate dannose per l’economia slovacca.
Il messaggio di Fico arriva in un momento in cui molti Paesi dell’Unione Europea stanno affrontando sfide interne, come l’inflazione e l’aumento del costo della vita, che complicano ulteriormente il sostegno unito a Kiev. Mentre alcune nazioni, come Polonia e Paesi Baltici, continuano a essere i principali sostenitori dell’Ucraina, altre – come la Slovacchia e l’Ungheria – stanno esprimendo un crescente malcontento. Tuttavia, questa posizione potrebbe isolarlo all’interno dell’UE, in un momento in cui Bruxelles sta cercando di mantenere una linea comune contro l’aggressione russa.