Ridisegnate le black list sulla indeducibilità dei costi e sulle cfc
ll ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha firmato due decreti che rimodulano le black list sulla “indeducibilità dei costi” e sulle controlled foreign companies, attuando così le disposizioni introdotte dall’ultima Legge di Stabilità, atte a favorire l’attività economica e commerciale transfrontaliera delle imprese.
Attualmente le liste di Paesi in cui esiste un regime fiscale privilegiato, la cui peculiarità è rappresentata dall’avere un livello di tassazione basso o addirittura nullo, sono tre: black list persone fisiche, black list Cfc, black list indeducibilità componenti negativi di reddito.
Nella prima sono compresi gli Stati e i territori con regime fiscale privilegiato per le persone fisiche, allo scopo di contrastare il fittizio trasferimento all’estero, per finalità fiscali, di residenti in Italia.
La seconda individua le imprese estere partecipate, situate in Stati con livello di tassazione sensibilmente inferiore a quello applicato in Italia e dove non è previsto un adeguato scambio di informazioni.
La terza comprende gli Stati o territori nell’ambito dei quali opera la normativa sull’indeducibilità dei costi che derivano dalle transazioni con operatori residenti.
I decreti firmati dal ministro interessano la seconda e la terza lista.
Secondo la Legge di Stabilità 2015, l’unico fattore che preclude la possibilità di uscire dalla lista è la mancanza di un adeguato scambio di informazioni con l’Italia (eliminato dunque il criterio relativo al livello adeguato di tassazione).
In applicazione di tale principio, rimangono nel nuovo elenco 46 tra Paesi e giurisdizioni. Escono invece 21 territori: Alderney (Isole del Canale), Anguilla, ex Antille Olandesi, Aruba, Belize, Bermuda, Costarica, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Gibilterra, Guernsey (Isole del Canale), Herm (Isole del Canale), Isola di Man, Isole Cayman, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini britanniche, Jersey (Isole del Canale), Malesia, Mauritius, Montserrat, Singapore. Con questi, infatti, è in vigore un accordo bilaterale o multilaterale che permette lo scambio di informazioni in materia fiscale.
Come detto, le novità toccano anche la lista sulle controllate, la quale viene ridisegnata in base ai nuovi principi normativi. L’elaborazione della black list, ai fini della disciplina sulle Cfc, si fonda sui criteri dello scambio di informazioni e dell’adeguato livello di tassazione delle imprese controllate estere. Sulla base delle disposizioni introdotte dalla Legge di Stabilità 2015, una tassazione non inferiore al 50% rispetto a quella italiana può essere considerata adeguata. Tale modifica permette a Filippine, Malesia e Singapore di uscir fuori dalla black list Cfc.
Giuseppe Ferrara
2 aprile 2014