Enrico Letta: “Pressione fiscale insostenibile. Meno tasse rispettando i conti”
Ridurre le tasse senza creare alcun rilassamento fiscale. È questa la priorità del presidente del Consiglio, Enrico Letta, alla luce di una pressione fiscale diventata ormai «insostenibile». Un annuncio che arriva proprio mentre l’Ocse precisa che al momento è da escludere la possibilità di un taglio significativo dell’imposizione fiscale. L’Istituto parigino, infatti, indica un rapporto deficit/Pil al 3,3% quest’anno (contro il 2,9% del Def) e al 3,8% il prossimo, quando il debito raggiungerà il 134,2% del Pil, oltre a rivedere al ribasso le stime del Pil (-1,5% quest’anno da -1%, e ritorno alla crescita non prima del 2014, +0,5%).
Alle negative previsioni dell’Ocse fa da contraltare la più ottimistica analisi del neo premier, il quale, a termine della sua tre giorni di missione europea, traccia le linee all’interno delle quali operare con decisione a livello nazionale: «Torno a Roma più ottimista di quando sono partito. In tutte le capitali che ho visitato ho constatato come ci sia una consapevolezza che ci accomuna e cioè che i cittadini europei devono vedere l’Europa come strumento di soluzioni positive, non di cose negative. All’interno di quei paletti occorrono scelte decise affinché Italia possa avere più spazi per la crescita».
Sulla stessa lunghezza d’onda del premier, il neo ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, nella sua prima uscita pubblica, ha rassicurato gli animi precisando che “saranno adottate tutte le misure necessarie per consentire al nostro paese di avviarsi lungo il cammino della crescita. Allo stesso tempo sarà tenuto un approccio rapido e soddisfacente nei riguardi dei problemi più urgenti, come l’Imu, gli esodati e la cassa integrazione, sui quali non ci saranno provvedimenti improvvisati».
Intanto, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, al termine dell’incontro con Enrico Letta a Bruxelles, ha avvertito che «l’Unione europea non chiede solo austerità e rigore, ma punta anche sulla crescita».
Parole che suonano come musica per le orecchie degli italiani, desiderosi di assistere ad una rapida ed efficace uscita dell’Italia dallo stallo economico in cui da tempo si trova.
Giuseppe Ferrara
3 maggio 2013