Caso Volkswagen, come funziona la normativa comunitaria e come avviene il calcolo delle emissioni
La recente questione Volkswagen rappresenta solamente l’atto conseguente di un’indagine partita un anno fa, a seguito di un viaggio negli Stati Uniti da parte di un gruppo di tecnici dell’International Council for Clean Transportation, un ente di ricerca indipendente. Duemila chilometri di test hanno prodotto uno dei più grandi scandali della storia secolare dell’automobile, che è arrivato a produrre inevitabilmente i suoi effetti anche nei mercati del Vecchio Continente. Un terremoto di proporzioni mondiali, considerando che il motore 2.0 Turbodiesel è uno dei più diffusi all’interno del gruppo Volkswagen, comprendente anche i marchi Audi, Skoda e Seat. Ora, naturalmente, il dispositivo incriminato dovrà essere disinstallato e tolto dai veicoli in commercio. Per sostenere le spese l’azienda ha già stanziato 6,5 miliardi di euro e annunciato che ribasserà gli obiettivi finanziari per l’anno in corso.
«Il regolamento di riferimento nell’Unione europea è il 715/2007 – spiega l’avvocato Gianluca Atzori dello studio legale Cleary Gottlieb, specializzato in diritto ambientale – Esso vieta l’uso di impianti di manipolazione che riducano l’efficacia dei sistemi di controllo delle emissioni e altre condotte illecite. Inoltre, impone agli Stati membri di adottare sanzioni. Chi ha acquistato un prodotto che avrebbe dovuto avere determinate caratteristiche, e ne ha ricevuto uno diverso, potrebbe chiedere un risarcimento del danno. In aggiunta, laddove l’omologazione delle vetture venisse meno, potrebbero esserci anche problemi di copertura assicurativa. Ipotizzare che un certo numero di veicoli possa avere immesso nell’atmosfera una quantità molto più significativa di inquinanti rispetto a quella consentita dalla legge potrebbe avere risvolti importanti dal punto di vista del diritto ambientale. Ma è tutto da accertare».
La soglia massima di emissioni è di 130 g/km, in consumi significa l’equivalente di 5,6 litri per 100 km per la benzina e di 4,9 l/100 km per il gasolio. Il sistema di calcolo non è di immediata intuizione: anziché prendere il valore di ogni singola vettura si calcola la media di tutte quelle nuove omologate. Questo consente ai costruttori di commercializzare auto di grossa cilindrata e potenza, come suv e supercar, che superano il limite in questione, a patto che nella gamma abbiano anche altri modelli in grado di riequilibrare i parametri, come utilitarie o elettriche, ad esempio.
Il calcolo avviene naturalmente in laboratorio, ma, secondo gli esperti, con una procedura ormai obsoleta, dalla quale emergono risultati di gran lunga inferiori (in genere del 30%) rispetto a quelli reali rilevati in strada. Una situazione a cui l’Ue ha intenzione di porre rimedio entro il 2017, anno in cui è prevista l’introduzione di un nuovo sistema di misurazione, più accurato e preciso dell’attuale.