Indice Pmi manifatturiero a 51 punti in Europa. Italia meglio delle stime
Incoraggianti segnali di ripresa giungono dalle stime sull’attività manifatturiera in Italia. L’indice Pmi, che anticipa il ciclo economico raccogliendo le impressioni dei manager d’azienda, sale nel mese di gennaio a 49,9 punti da 48,4 punti e risulta migliore delle previsioni degli analisti, che avevano stimato un aumento più modesto (48,8 punti).
La soglia dei 50 punti fa da spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo: al di sotto della stessa significa essere ancora in una fase di contrazione economica, ma la svolta appare ora davvero possibile e vicina.
Dopo i recenti dati relativi all’occupazione, con la percentuale di senza lavoro in diminuzione di 0,4 punti percentuali (12,9%) rispetto a novembre, e alle positive previsioni di crescita per i primi mesi del 2015, continuano dunque i segnali che testimoniano la fine della crisi e l’inizio della ripresa economica.
Volgendo lo sguardo alla situazione europea, è da segnalare il sensibile rialzo fatto registrare dalla Spagna, con l’indice che si innalza a quota 54,7 punti. Resta forte a gennaio la crescita del settore manifatturiero anche nel Regno Unito, dove i dati di Markit Economics indicano l’indice Pmi salito a quota 53 punti rispetto ai 52,7 di dicembre.
Male invece la prima potenza economica europea, la Germania, che fa segnare un livello in calo a 50,9 punti. Da un punto di vista complessivo, nella Zona Euro l’Indice PMI manifatturiero relativo al mese di gennaio si è attestato a 51 punti, in lieve rialzo rispetto al dato del mese precedente, pari a 50,6 punti.
Nonostante il tasso di espansione sia risultato relativamente debole, l’inizio di questo anno è stato caratterizzato da significativi segnali di uscita dalla crisi nel settore manifatturiero, giustificando così le decisioni da parte della Banca centrale europea nel prendere drastiche e importanti misure per rimettere in moto l’economia del Vecchio continente.
Giuseppe Ferrara
3 febbraio 2015