Padoan: “Quadro macroeconomico peggiorato. Servono le riforme”
“Sono realista, le cose vanno peggio del previsto, anche se ci sono segnali positivi che frutteranno nei prossimi mesi e non ci sarà bisogno di alcuna manovra per i conti pubblici. La fase di uscita dalla recessione è più lunga del previsto. I segnali negativi arrivano dagli investimenti, ma la ripresa dei consumi fa ben sperare”. Sono queste le parole pronunciate dal ministro Pier Carlo Padoan in un colloquio con il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano.
“Il premier Matteo Renzi – ha aggiunto il Ministro dell’Economia – sa bene che il quadro macroeconomico è più deteriorato rispetto a qualche settimana fa, ma la definizione del bilancio strutturale tiene conto del ciclo”. Analisi, questa, che allontana l’idea di una eventuale manovra sui conti pubblici sostenuta nei giorni scorsi, che, in sostanza, si tradurrebbe in tagli alla spesa o aumento delle tasse: ipotesi per ora smentite, anche perché i conti pubblici, assicura Padoan, sono in linea con i dettami europei.
Secondo il titolare del ministero di Via XX Settembre, per poter uscire dalla recessione in cui il Paese è invischiato, l’unica strada da percorrere è quella delle riforme: “L’Italia stenta ad uscire dalla crisi in quanto ha accumulato ostacoli strutturali, e quella delle riforme è la strategia fondamentale del nostro Governo. Semplificazione del processo legislativo, certezza della durata dei governi: questi due fattori sono fondamentali per stabilizzare la fiducia e le aspettative di imprese, famiglie e investitori internazionali. Altrettanto importanti sono poi le riforme del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione e del fisco. Ad ogni modo, la via maestra è quella della crescita economica”.
In questo quadro economico realisticamente dipinto da Padoan, si staglia la recente polemica tra la Confcommercio e il premier Matteo Renzi. L’organizzazione dei commercianti, infatti, ha definito “inefficace” il bonus Irpef di 80 Euro sui consumi; dichiarazione a cui ha fatto prontamente seguito la replica del Presidente del Consiglio: “Che siano inefficaci bisognerebbe chiederlo a chi l’ha ricevuto. Faremo comunque di più e presto ci occuperemo del tema del lavoro”.
Giuseppe Ferrara
6 agosto 2014