Rivalutazione di quote e terreni: un’interessante opportunità per i contribuenti

La Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione alla Camera, propone una misura importante al fine di rendere permanente il regime della rivalutazione delle partecipazioni e dei terreni detenuti da soggetti non imprenditori. Fino ad oggi, infatti, questa possibilità era regolata da proroghe annuali, la cui attuazione era lasciata alla discrezionalità dei singoli governi.
Con tale modifica, invece, sarà possibile rivalutare il valore di questi beni posseduti al 1° gennaio di ogni anno. La procedura prevede la stesura di una perizia giurata (non richiesta per le partecipazioni quotate) e il pagamento di un’imposta sostitutiva, o della prima rata, entro il 30 novembre. Una novità significativa riguarda l’aumento dell’aliquota sostitutiva al 18%, rispetto al 16% inizialmente previsto. Le rate successive, con un interesse del 3% annuo, dovranno essere versate entro il 30 novembre del primo e del secondo anno successivo alla rivalutazione.
Un altro elemento importante è l’introduzione di un’aliquota unica per questa imposta, mentre in passato si ipotizzavano aliquote differenziate in base al periodo di possesso del bene. Inoltre, alcune restrizioni sono state previste per le società estere senza stabile organizzazione in Italia, che possono già beneficiare di regimi agevolati.
Cosa succede per chi ha già rivalutato in passato le partecipazioni ed i terreni? Questi contribuenti possono rivalutare nuovamente tali bene, detraendo dall’imposta sostitutiva dovuta quanto già pagato oppure chiederne il rimborso entro 48 mesi.
Al riguardo, comunque, si specifica come l’Agenzia delle Entrate abbia fornito nel tempo diversi chiarimenti al fine di evitare che i contribuenti possano adottare pratiche considerate abusive. Ad esempio, il cedente che esce da una società non deve rientrare indirettamente nella compagine stessa ed il pagamento deve avvenire con risorse proprie degli acquirenti, non con fondi della società. Queste regole mirano a rendere più chiaro e trasparente il sistema, evitando distorsioni e facilitando la gestione fiscale per i contribuenti.