La strega torna a casa. Firenze sfila il capolavoro Barocco a Washington

Lo scorso 6 Gennaio Firenze apre gli occhi con una nuova magica presenza in città: La strega di Salvator Rosa.
Un capolavoro esoterico tornato nella città in cui fu dipinto intorno al 1640 sotto al papato di Giovan Carlo de’Medici.
Per 450.000 euro il dipinto viene sfilato alla galleria Nazionale d’arte di Washington andando ad arricchire le ali degli Uffizi dedicate al tema dell’esoterismo.
Salvator Rosa, pittore napoletano dedica la sua intera vita al tema della magia, dell’oscurità e ai paesaggi inospitali; i suoi lavori sono straordinari spesso di immense dimensioni pronti a inghiottire lo spettatore.
I suoi chiaro scuri sono trainanti.
Prima dell’ufficiale entrata nella galleria più famosa di Firenze, l’opera è esposta in via del tutto eccezionale nella Sala Bianca a Palazzo Pitti.
L’opera rappresenta una strega dai connotati diabolici, da un’espressione stravolta, attorno a lei oggetti carichi di magia nera: rami in fiamme, un contenitore sferico da cui emerge una figura maligna, e vari strumenti legati alla stregoneria. Nel fondo un infante privo di vita e probabilmente di sangue di cui esse si nutrivano.
L’epoca Barocca a cui appartiene il pittore, è profondamente scaramantica ma anche affascinata da questo mondo.
Salvator Rosa decide di raccontarla con estrema cupezza rappresentando le streghe mai come creature sinuose e magiche, ma sempre come figure che richiamano all’orrore e al dramma.
Il direttore degli Uffizi, Simone Verde, con particolare soddisfazione ribadisce che l’opera colmerà un grande vuoto fino ad ora presente tra le opere esoteriche; fu proprio nelle zone limitrofe della galleria fiorentina che il pittore napoletano la dipinse.
La strega torna a casa.