Il CIAC di Foligno espone una rara personale di Carlo Maria Mariani
Alcuni quadri potrebbero ingannare e sembrare dipinti antichi. Invece appartengono all’arte contemporanea di uno dei migliori pittori viventi. Una personale di Carlo Maria Mariani è un evento raro in Italia, soprattutto da quando il maestro da un ventennio si è trasferito a New York. E’ pertanto una mostra straordinaria quella allestita fino al prossimo 1° dicembre al CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, 24 capolavori realizzati tra il 1989 e il 2011, molti dei quali giunti per la prima volta in territorio italiano. La mostra, curata dal direttore del museo, Italo Tomassoni, dall’artista stesso e da Carol Lane, curatrice di tutto il lavoro di Mariani, conferma quanto la pittura colta non sia affatto superata, ma stia recuperando terreno a discapito dell’onnipresente e inflazionato informale. Anacronismo, Citazionismo, Ipermanierismo, Passatismo, sono le correnti pittoriche nelle quali si è tentato d’ingabbiare l’opera di Mariani, definizioni non errate ma ristrette per un’arte che potremmo definire semplicemente: ottima pittura.
Carlo Maria Mariani, quasi sbarcato da una fantascientifica macchina del tempo e soggiogato da una fortissima attrazione per il passato, dipinge in maniera accademica e museale preferendo morbide nudità femminili fluttuanti in spazi cosmici, dormienti in nature selvagge, protagoniste in situazioni oniriche o surreali.
Con volti classici, profili greci, sguardi attoniti, labbra dischiuse, capelli ramati e con una perfezione epidermica esente da qualsiasi pecca estetica, appaiono le sue donne, sulle cui carni si posano pudici chiarori irreali. Corpi ripresi in acrobatiche o contorsionistiche posture, prosciolti dalle leggi di gravità e dal raziocinio della mente, sui quali si è attardato un pennello paziente e saggio, mai esausto di ricercare una perfezione sovrumana.
Donne o piuttosto Muse, le sue creature?
Si potrebbe azzardare e nominare Euterpe, suggerita dai dipinti Plane harp, Violas, The sourse of Anxiety e da Allegretto Vivace, nei quali strumenti musicali vengono bizzarramente cavalcati o suonati a gambe all’aria.
Nei due grandi oli City 1 e City 7, 180×180, si ripete il medesimo volto, decentrato e incompleto per lasciar emergere dal bordo inferiore timidi indizi urbani, oppressi dall’iperealistico e spiazzante primo piano.
Mariani sorprende per la bravura e sgomenta per l’astrusità. Le sue opere sono irrisolvibili enigmi nei quali l’artista pare compiacersi alle spalle di un cocciuto osservatore che vorrebbe dipanarne la misteriosa matassa, perdendo di vista l’obiettivo: semplicemente ammirare.
Carlo Maria Mariani nasce nel 1931 a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. Nel 1998 è stato insignito del Premio Feltrinelli dall’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma. Le sue opere sono esposte nei maggiori musei di tutto il mondo. Dal 1993 vive a New York.
CARLO MARIA MARIANI
CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea
Via del Campanile, 13 – Foligno –
venerdì, sabato e domenica 10,00-13,00/ 15,30-19,0. Fino al 1° dicembre 2013
Ingresso gratuito
www.centroitalianoartecontemporanea.com
di Cinzia Albertoni
19 ottobre 2013