Pane e tulipani compie venticinque anni, e se hai amato puoi rifarlo.

Era in sala questi giorni…25 anni fa . Uno dei film più deliziosi e dolci dagli eventi perfetti, del cinema italiano: “Pane e tulipani” di Silvio Soldini.
Anno del signore 2000, film amatissimo da critica e pubblico. Vincitore di ben 9 David di Donatello e 5 Nastri d’argento.
Un film romantico su una tematica femminile molto sentita : il desiderio di evasione, la necessità di vivere nuove esperienze in piena libertà. L’urgenza di cambiare per non morire. Una delle tante storie di donne che escono dalla casa paterna per entrare nella casa nuziale. Segregazione su segregazione. Destini scritti. Centrifughe da mandare, pasti da cucinare. Silenzi, isolamenti domestici, mondi interiori non condivisibili, frustrazione, inerzia.
Un’azione impulsiva arriva quindi d’improvviso, in una tarda ed assolata mattinata estiva in autogrill, l’incontro con uno sconosciuto , l’amore leggero e passionale , vivere con spensieratezza , trovare la propria autonomia, lavorare, per sentirsi poi soddisfatta e alleggerita dal peso della vita familiare. Innamorarsi e dividere la vita, sostituire l’essere la serva di qualcuno con esserne la compagna. Nessun isolamento, è una balera ora il salotto di casa.
Tutto questo è Pane e tulipani….e non solo . E’ il racconto di un viaggio e nello stesso tempo di formazione, con una vena favolistica, ambientato in una Venezia magica fotografata da Luca Bigazzi. Trova inoltre la sua forza nei suoi due protagonisti, un tenero ma seducente Bruno Ganze e una Licia Maglietta, prima mite poi libera e colorata, luminosa ed eccentrica.
Ed anche Battiston, Massironi, Catania, Andreasi. Tutti perfetti.
Indimenticabile il personaggio di Ganz che recitando con la sua voce, con linguaggio colto e aulico, dona un valore in più al film . Un vero gioiello del cinema italiano, opera leggera ma profonda. Colonna sonora cult, ombretti celesti cult, la chance di riamare assolutamente Pulp!
Pani e tulipani è un film che compie venticinque anni, è adorabile e godibile sempre. Ad ogni età, in ogni stagione dell’anno. Forse il suo messaggio finale sembrerebbe scontato, ma chi può negare che la vita è troppo breve per viverla senza amore?
Una donna con i fiori colorati corre lungo paesaggi d’ardesia, un caso le porterà il misterioso cameriere: colto, romantico che guarirà dalla sua depressione.
Il tedio della vita quotidiana perderà spudoratamente davanti una vita piena di vita, perdendo così la noia, il suicidio, il martirio di alcuni legami, vinceranno i personaggi bizzarri la delicatezza e l’attenzione verso gli altri.
Il tutto è narrato in modo fiabesco ma con la sensualità di un’appassionata milonga.