La voragine: un romanzo centenario di assoluta attualità
Lo scorso 10 ottobre presso la biblioteca dell’IILA, l’organizzazione internazionale italo-latino americana, si è tenuto l’evento “Leer La Voragine en el siglo XXI” una lettura e commento dell’omonimo romanzo, scritto nel 1924 da Josè Eustasio Rivera, che, a distanza di 100 anni, permane di estrema attualità se si considerano i temi trattati nell’opera rispetto gli episodi di cronaca che stanno interessando la foresta Amazzonica, protagonista principale del romanzo insieme ai due amanti Arturo Cova e Alicia, con il depauperamento delle risorse del territorio e il disboscamento del polmone verde del mondo; le violenze e la decadenza delle società moderne, con la crisi attuale della dimensione politica nazionale e internazionale e l’aumento delle violenze di genere perpetrate, analogamente al romanzo, ai danni delle donne e delle popolazioni autoctone.
Leggere e conoscere ai giorni nostri il romanzo La Voragine è un esercizio estremamente interessante perché, come descritto dal Professor Tedeschi durante il dibattito, Eustasio Rivera, essendo stato un giornalista, ha raccontato la società colombiana degli anni 20 con tutte le sue contraddizioni sociali e le sue violenze in un “Romanzo giornalistico” che tutt’oggi permane d’attualità viste le emergenze climatiche, il razzismo e le violenze di genere presenti nella società colombiana nonché nella comunità internazionale.
La Voragine è considerato, pertanto, uno dei romanzi fondatori della cultura e della letteratura colombiana e Latino-Americana, e, data la sua connotazione giornalistica, è indiscutibilmente riconosciuto come il primo romanzo moderno del paese, modernità tutt’oggi intatta viste le problematiche strutturali che tutt’oggi resistono al passare degli anni.
Quale occasione migliore quindi per far conoscere e diffondere in Italia il primo romanzo moderno della letteratura colombiana e pietra miliare della letteratura Latino-Americana, se non quello di celebrare i 160 anni di relazioni bilaterali di amicizia tra Italia e Colombia nonché il centenario dell’opera stessa?
Il dibattito con i relatori dell’evento
Grazie all’evento organizzato dall’ambasciata colombiana a Roma e dall’IILA ,l’organizzazione internazionale italo-latino-americana, è stato possibile approfondire i temi del romanzo attualizzandoli ai giorni nostri, nonostante l’opera sia stata scritta nella sua prima versione cento anni fa.
L’analisi dell’opera è stata impreziosita dagli interventi di assoluto valore dei tre relatori dell’evento, ovvero David Barreiro Jiménez, autore di un dottorato intitolato “La construcción de un imaginario ambiental en tres novelas hispanoamericanas: La Vorágine (1924), Los pasos perdidos (1953) y La casa verde (1965)”; la giornalista, docente e scrittrice Marta Lucía Orrantia, la cuiultima opera,“Juego de té” (2024) è stata pubblicata dalla casa editrice Random House; ed infine il professore ordinario del Dipartimento Studi Europei, Americani E Interculturali dell’Università La Sapienza di Roma Stefano Tedeschi.
Gli interventi dei tre relatori, analizzando tre diversi punti di vista del romanzo, ovvero la selva Amazzonica, l’amore e le violenze, sono stati illuminanti poiché hanno, ciascuno dalla propria prospettiva, raccontato e raccordato l’essenza profonda del pensiero letterario di Eustasio Rivera con gli avvenimenti e le sfide attuali della società del XXI secolo.
L’evento e il dibattito sul romanzo sono stati un invito, non troppo velato, a porre maggior attenzione sui problemi contemporanei che impegnano l’Italia e la Colombia tanto nella loro politica interna quanto in quella internazionale, quali l’ambiente con la preservazione degli ecosistemi e delle popolazioni autoctone, la giustizia sociale, con un invito ad una maggiore attenzione dello “Stato-sociale” al sostenimento delle classi sociali più povere, nonché alla tutela e alla tolleranza delle diverse identità culturali dai focolai sempre più sistemici del fanatismo.
“La Voraginé ha raccontato la decadenza della Colombia degli anni 20, ha rappresentato e fotografato una società, quella colombiana e quella internazionale, che a distanza di 100 anni pare non essere cambiata affatto rimanendo ancora oggi violenta e decadente” con queste parole Marta Lucià Orrantiaha racchiuso il suo intervento raccontando l’analogia tra le violenze raccontate nel romanzo e quelle della società attuale.
Sulla sua falsariga anche David Barreiro Jiménez, parlando della foresta Amazzonica, della sua deforestazione selvaggia e delle violenze perpetrate nei confronti delle popolazioni indigene ,ha commentato “le popolazioni indigene, così come nel romanzo di Rivera, tutt’oggi lottano e combattono per la loro sopravvivenza e per il territorio dove vivono e vogliono vivere. La “selva” Amazzonica è la protagonista che lotta per non essere deturpata dagli uomini”.
La Voragine è un romanzo che giunto al suo centenario ha, nelle tematiche trattate, precorso i tempi e tutt’oggi è da considerare un romanzo d’attualità, che andrebbe letto e diffuso non solo nelle scuole e nelle Università ma soprattutto nelle Istituzioni, nazionali e internazionali, per far prendere consapevolezza che, se a distanza di cento anni, le problematiche riguardanti l’ambiente, le minoranze e il ruolo della donna nella società sono quanto mai attuali, è giunto il momento di agire e agire in fretta per lasciare alle future generazioni una società migliore e che non abbia la necessità di dover leggere il romanzo di Eustasio Rivera per “ricordare” di risolvere determinate problematiche, ma, bensì solamente per fruire di un romanzo che ha raccontato una società antica, evolutasi nel tempo.