“L’eccellente avventura di Marta e Jason”, ovvero come innamorarsi dei salmoni.

I personaggi antropomorfi sono forse quelli più amati dai ragazzi, che crescono nella consapevolezza che il loro eroe con le sembianze di animale sia davvero un essere umano. Tutti innamorati della volpe Robin Hood, in ansia per il Bianconiglio, tristi per il Brutto Anatroccolo, e divertiti dallo spirito del granchio Sebastian. Così, nella consapevolezza che i protagonisti non debbano necessariamente essere umani, quando ci approcciamo a un libro la cui copertina illustra due salmoni, dopo un primo momento in cui ci chiediamo che cosa possano rappresentare, li sentiamo subito vicini e amici, e siamo desiderosi di leggere, di capire che cosa vorranno insegnarci, di entrare nel loro mondo. Già, perché c’è anche un’altra caratteristica che collega tutti i personaggi antropomorfi: ci insegnano sempre qualcosa.
Iniziamo quindi con il dire che L’eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlare di Bjørn e Camillo), firmato da Beppe Tosco e Armando Quazzo (edito da Bompiani), è una favola profonda, matura, che affronta un argomento ostico, affascinante e indecifrabile: il senso della vita. Lo fa attraverso due viaggi, uno per mare e uno per terra, entrambi reali e fantastici allo stesso tempo, che profumano di onirico. Il tema dei destini incrociati, già affrontato da Italo Calvino, è il centro assoluto.

La trama
Il romanzo racconta la storia di due coppie, profondamente diverse e apparentemente distanti, che convergono nello stesso luogo, come due rette parallele, che per un effetto prospettico si incontrano all’orizzonte.
La coppia “umana” è composta da due amici, Camillo e Bjørn. L’altra coppia è quella di Marta e Jason, salmoni atlantici.
Spinti dal desiderio materno e dall’entusiasmo di Marta di voler procreare qualche migliaio di pesciolini e di creare una famiglia, i due salmoni decidono di intraprendere il viaggio verso il loro destino, verso il luogo che li attende da sempre e che possono raggiungere solo nuotando in un oceano ricco di incontri, come Kikko, e di scontri, difficoltà e pericoli: foche, parassiti, reti.
In un’altra parte del mondo, dove non si nuota ma si cammina, Camillo, manager italiano e appassionato di pesca alla mosca, decide di andare in Norvegia dal suo amico Bjørn. Ormai stanco delle acque che si riversano nella Pianura Padana, vuole compiere una grande impresa: pescare alla mosca salmoni selvatici. Sottolineiamo selvatici, perché è quella la particolarità. Un’esperienza unica, l’unico modo per comprendere l’essenza della vita.
L’imprevedibilità della natura, la sua potenza, le prede abituate a migliaia di pericoli quotidiani sono qualcosa che incanta il pescatore, abituato alle mosche artificiali e a una pesca più “semplice”.
Il sogno è il destino comune. Marta, Jason e Camillo seguono i loro desideri, convergendo in un unico punto. Il lettore non ha dubbi sul loro incontro, comprendendo la natura dell’obiettivo che spinge ogni personaggio, ma sa altresì che, irrimediabilmente, stanno anche per scontrarsi. I due viaggi sono intrecciati da tempo, da un destino segnato e ineluttabile.
Il messaggio
L’eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlare di Bjørn e Camillo), in definitiva, è un romanzo di formazione, divertente, con una narrazione brillante e avvincente, impreziosita in maniera magistrale dalle illustrazioni di Ignazio Morello, che accompagnano la storia, spiegano i punti più ostici e rendono il tutto paragonabile ad un vero e proprio tomo scientifico. Non è un trattato di ittologia, come specificano in chiusura gli autori, ma sicuramente contiene molte verità sulla vita dei salmoni, che negli ultimi anni hanno subito il cambiamento climatico, “barriere architettoniche” e la pesca intensiva con le reti.
In questo momento green, dove si deve pensare alla Terra non come una risorsa inesauribile di cibo e materiali, ma come un pianeta, con risorse limitate che si devono monitorare; dove gli animali non sono semplici bistecche, ma esseri viventi che devono essere rispettati, L’eccellente avventura di Marta e Jason (per non parlare di Bjørn e Camillo) diventa la favola di cui avevamo bisogno, un libro dove si nasconde una denuncia allo sfruttamento della natura da parte dell’uomo. La metafora sui rapporti umani e sulla caducità della vita coinvolge il lettore rendendolo parte integrante di qualcosa più grande di lui e che interessa tutti gli esseri viventi. La leggerezza con cui i due autori toccano in maniera limpida e discreta argomenti delicati e profondi, come il rapporto uomo-natura, in un momento così disperatamente delicato per il nostro pianeta, rende fluida anche l’immedesimazione.
Una favola, quindi. Una favola per adulti, certo. Una favola per bambini, anche. E se magari i ragazzi non capiranno tutto in profondità, chiederanno ai genitori di spiegar meglio che cosa sta succedendo. Così, i giovani saranno indirizzati da subito e nel giusto modo al rispetto per il pianeta e per il prossimo, che sia un essere umano, un personaggio antropomorfo o un animale: rispetto verso la vita, di qualunque natura sia.
Sarà bello essere presi all’amo da Marta e Jason, da Camillo e Bjørn, da Beppe Tosco e Armando Quazzo.
