Il podcast, il massimo della libertà di espressione

Se ne parla in continuazione, la carta stampata sta agonizzando e i social network stanno prendendo sempre più il sopravvento anche nel mondo dell’informazione con tutte le problematiche ad essi connesse, c’è però una strada, un canale di comunicazione diverso che si fa sempre più avanti e con sempre più determinazione: il podcast; ma cos’è un podcast, come funziona e cosa offre?
Il podcast promette di diventare uno dei maggiori canali di comunicazione del web, soprattutto grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali che stanno aprendo le porte dei vari strumenti all’enorme potenzialità dell’audio per essere sempre più svincolati dai limiti del video. Si tratta di una realtà in forte crescita a cui sempre più appassionati di qualsivoglia argomento stanno rivolgendo la propria attenzione e che ora comincia a destare l’interesse anche di grandi aziende.
Il podcast è un po’ figlio della radio, ma anche cugino di YouTube, nasce e si sviluppa esclusivamente nel web e si porta dentro un po’ dei geni dei vecchi blog, ma rispetto a tutto ciò è molto altro e guarda molto oltre. Proprio per la sua forma semplice di contenuto audio condivisibile e scaricabile da e su qualsiasi piattaforma, ma svincolato in tutto e per tutto da queste ultime, il podcast è uno dei mezzi di comunicazione che consente la maggiore libertà creativa possibile in ambito di comunicazione digitale.
Che cos’è un podcast
Il termine podcast è frutto della crasi di due parole: pod, “baccello” o “capsula”, e broadcast, “trasmissione”, ma dal momento che il podcast è molto legato al concetto di on-demand, si potrebbe far risalire il termine pod anche all’acronimo delle parole Play On Demand.
Il podcast molto semplicemente e banalmente non è altro che un file audio che può essere prodotto ascoltato e scaricato sul web da chiunque, in qualunque momento e da qualsiasi browser desktop e mobile, su smartphone e su tablet. Ma esattamente dove si trovano i podcast?
I podcast solitamente si articolano in più episodi di numero, durata, contenuto e stagioni variabile a cui si può accedere, in teoria, da qualunque luogo del web: piattaforme audio, come le più note Spotify, iTunes, Google Podcast, SoundCloud, Spreaker, Amazon Music e simili, ma anche siti web; i link ai diversi episodi sono inoltre condivisibili su tutte le piattaforme di social network. Cosa contengono i podcast?
I podcast per loro natura non conoscono confini e delimitazioni né in quanto a contenuti né in quanto a durata. Ci sono podcast che trattano contenuti divulgativi e formativi su argomenti scientifici, storici (Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze, a cura di Fabrizio Mele), di informatica, di diritto (Caffè 2.0, a cura di Valentino Spataro), medicina, letteratura, filosofia, arte, musica, cinema, economia (Vendere Valore, a cura di Paolo Pugni), etc., e contenuti motivazionali, come quelli che traggono spunto dalla psicologia (LiberaMente a cura di Matteo Neroni) e dalle scienze umane in generale, ma anche podcast di puro intrattenimento, che vanno da quelli su romanzi e fiabe (Fiabe in Carrozza, a cura di Filippo Carrozza) a quelli più legati alla classica stand up comedy (Pupazzi da Legare), e poi podcast sui viaggi, sull’informazione (Digitalia, a cura di Franco Saverio), sullo sport, il benessere, la cultura, la società, il lifestyle e tutto quanto si possa immaginare come argomento adatto all’ascolto, all’approfondimento e alla riflessione: insomma tutto. Sebbene si tratti di una realtà ancora in forte crescita stupisce l’enorme quantità e fantasia di offerta già disponibile sul web in forma di podcast. Una vastità di proposte, non vincolate a suggerimenti né bloccate da algoritmi, che consentono altrettanta libertà di scelta in funzione esclusivamente del gusto personale dell’ascoltatore.
Libero da vincoli tematici e soprattutto libero anche dal contenuto visivo che obbliga lo spettatore a restare con lo sguardo incollato ad uno schermo, il podcast consente all’ascoltatore di scegliere e accedere a qualunque contenuto stimoli il suo interesse e le sue emozioni con la massima libertà anche mentre svolge altre attività. Si potrebbe in effetti pensare al podcast come ad un duplicato della radio, ma rispetto a quest’ultima il podcast offre diverse risorse in più. Tanto per cominciare il podcast non fa parte di un palinsesto, pertanto l’ascoltatore può scegliere di ascoltare ciò che più preferisce nel momento che preferisce e può interrompere, riprendere o passare all’ascolto di altri contenuti quando vuole.
In sostanza il podcast è davvero un incontro libero tra chi desidera diffondere un contenuto quando, come e dove vuole e chi quel contenuto è desideroso di ascoltarlo esattamente quando, come e dove vuole.
La nuova filosofia del podcasting
Attenzione a non confondere il mezzo con il messaggio. Spesso la forma del contenitore influenza il contenuto, così, nel caso delle piattaforme, sono quasi sempre queste ultime ad influenzare i creatori che producono un certo contenuto. Il podcast però non è un contenitore e non ha una sua specifica piattaforma di diffusione, la sua forma così duttile e svincolata quindi apre le porte ad una filosofia di comunicazione estremamente nuova ed estremamente libera.
Come spiega giustamente Giulio Gaudiano, fondatore del primo Festival del Podcasting in Italia, giunto alla sua quinta edizione proprio quest’anno, formatore e curatore di Strategia Digitale, podcast dedicato ad imprenditori e professionisti appassionati di Web Marketing e Business Online, “il podcast vive sull’open web ed è questo che l’ha reso speciale”. Il podcast infatti non è spinto da una piattaforma, come potrebbe essere YouTube o Facebook, e non è soggetto ai limiti imposti dalle sue regole di mercato, ma vive sull’open web che offre tanto ai creatori di contenuti quanto ai suoi fruitori un mare di possibilità infinite senza dover dipendere da nessuno. Quella poi di condividere i contenuti di un podcast sulle diverse piattaforme di social network è una scelta autonoma e non obbligatoria.

“Noi crediamo – dice Gaudiano – che il podcasting non sia una piattaforma di distribuzione, non un contenitore, ma un mezzo molto connesso alla libertà stessa di espressione, uno strumento di crescita professionale e personale. Il podcasting è uno strumento di espressione creativa”.
Il podcasting, una promettente realtà in crescita
Tanta indipendenza, libertà creativa e di scelta, comporta però un suo prezzo: richiede conoscenza e formazione. Motivo per cui gli appassionati di podcast, siano essi creatori, ascoltatori o, nella maggior parte dei casi, entrambe le cose insieme, ormai da anni cercano e trovano il modo di confrontarsi, crescere, scambiarsi esperienze ed opinioni tanto sul web quanto di persona.
Molto diffusi sono i podcast che trattano proprio di podcasting, come quello seguitissimo di Andrea Ciraolo, Passione Podcast, i cui episodi sono dedicati esclusivamente alla realizzazione e miglioramento di podcast. In modo semplice ma coinvolgente Andrea Ciraolo accompagna i suoi ascoltatori nell’affascinante mondo del podcasting tanto bene da rendere questa esperienza come una delle più desiderabili sotto il profilo sia personale che professionale.
Andrea Ciraolo e Giulio Gaudiano insieme ad un team di podcaster ormai esperti, tra cui Rossella Pivati (Be My Diary) e Matteo Neroni (LiberaMente), hanno dato vita ad una iniziativa che da cinque anni fa incontrare centinaia di persone che hanno in comune l’amore per il podcasting, il Festival del Podcasting appunto, che ha avuto Spotify e Spreaker come sponsor di questa ultima edizione. Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia il Festival del Podcasting è riuscito anche quest’anno a proporre workshop, presentazioni, tavole rotonde, webinar e momenti di condivisione, networking e divertimento, in parte online e in parte live, a tutti gli appassionati del mondo del podcast, che cominciano ad essere veramente tanti.
Dal Festival è nata un’altra iniziativa che promette di diventare un validissimo aiuto ad una diffusione sana e ampia del podcasting: l’Associazione Italiana Podcasting (ASSIPOD), proprio per garantire a tutti i podcaster formazione, connessione, diffusione e sostenibilità in questa promettente, ricca e liberissima realtà.