Mantegna al Palazzo Madama di Torino

Ultimi giorni per visitare la mostra Andrea Mantegna Rivivere l’antico, costruire il moderno a al Palazzo Madama di Torino. L’esposizione vede protagonista uno di più importanti artisti di quel felice e controverso periodo conosciuto come il Rinascimento italiano, fucina di innovazione e rivoluzione per tutti i campi del sapere, dalla tecnica alle scienze, dall’arte alla scrittura, dalla politica alla scultura.
La rassegna torinese propone di leggere la grande attività produttiva dell’artista padovano (Andrea Mantegna, Isola di Carturo 1431 – Mantova 1506) come esempio di un’“arte rivoluzionaria” collegando la creatività del Mantegna ai forti cambiamenti culturali in atto all’epoca.

Il lavoro dell’arista viene concepito in occasione della mostra come un esemplare momento di passaggio che traghetta i precetti figurativi imposti dal tardo gotico, più vicini e cari al maestro Squarcione, verso ragionamenti di forma più rigorosi e matematici applicati alle dimensioni, ai colori e alle anime delle figure; fino a sperimentare modalità compositive ancora più all’avanguardia durante gli ultimi e meno ricordati anni della sua carriera.
A tante novità si affianca un’ulteriore spinta altrettanto forte che porta invece il Mantegna e gli artisti dell’epoca a rileggere la mitica armonia del “passato” in chiave contemporanea.
Lo studio dell’antico, spesso aiutato dai soggiorni degli artisti nella città di Roma e professato all’epoca da grandi personalità come Donatello, diventa un punto cardine per le sperimentazioni del periodo. La passione per l’antico si trasforma in poco tempo in un motore immobile per riletture e ferventi sperimentazioni.
Il percorso artistico del grande pittore si incontra infine con un’ulteriore esperienza, fondamentale per la sua carriera: la familiarità con il lavoro della famiglia veneziana dei Bellini, possibile grazie al matrimonio di Mantegna con Nicolosia, la figlia di Jacopo Bellini, permetterà all’artista padovano di integrare quella delicata attenzione per l’atmosfericità del colore e delle forme, tipica della pittura fiamminga e del nord est italiano.
La mostra articola il percorso artistico del grande pittore in sei sezioni che evidenziano i momenti salienti della sua carriera, dai prodigiosi esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista di corte dei Gonzaga, secondo un criterio cronologico che affianca alla linea temporale approfondimenti su temi collaterali, spesso meno trattati, come ad esempio il rapporto tra pittura e il disegno, o l’architettura, o la scultura o i grandi letterati umanisti dell’epoca.

A tale proposito la rassegna presenta degli splendidi disegni dell’artista esposti nella penultima sezione quali la Deposizione nel sepolcro “orizzontale” (anteriore al 1476), realizzata a bulino e puntasecca su carta o la Madonna con il Bambino (1490-1500), realizzata a punta metallica, rialzata a biacca su carta blu. Tali opere sono due esempi concreti della doppia anima dell’artista e della sua creatività sempre in equilibrio tra la matericità quasi aggressiva del tratto più giovanile e la delicatezza raffinata e attenta per le forme dolci e piene che invece subentrerà durante l’ultimo periodo creativo.

Grazie ai tagli tematici il percorso espositivo viene popolato di confronti con i maggiori protagonisti del Rinascimento dell’Italia settentrionale che furono in rapporto con Mantegna, tra questi appaiono Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni Bellini, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico e infine Correggio. La presenza di tante opere di altri artisti è forse un po’slegata e poco spiegata, quindi difficile se la si vuole utilizzare per ricostruire il file rouge che connette la crescita stilistica del Mantegna, ma si presenta sicuramente utile a rendere l’idea dell’importante e fitta rete di contatti costruita dagli artisti durante il Rinascimento.
La rassegna presenta un’ampia lettura della figura del Mantegna, integrata da un immancabile apparato di proiezioni multimediali, installato nella suggestiva Corte Medievale di Palazzo Madama.
La proposta video è sicuramente ben costruita e propedeutica per la comprensione dell’importanza della attività del pittore. Questa riesce a rendere accessibile quei capolavori che per scelta o per natura non sono stati selezionati e proposti in mostra, come ad esempio gli affreschi della Cappella Ovetarii di Padova o la celeberrima Camera degli Sposi di Mantova o il grande ciclo dei Trionfi di Cesare.
La mostra, promossa dalla Fondazione Torino Musei e da Intesa Sanpaolo, è organizzata da Civita Mostre e Musei e sarà visitabile fino al 20 luglio 2020 a Palazzo Madama di Torino.