L’astrobiologo Cyprien Verseux si è divertito a cucinare a -70 °C

“Le temperature sono salite sopra i -70 gradi Celsius, ma fa ancora un po’ freddo per mangiare fuori …”
Ogni anno è lo stesso rituale. Dalla Svizzera in su, non appena compaiono le prime gelate, nelle cucine echeggia un suono molto particolare: quello del servizio per la raclette che viene tirato fuori dallo scaffale, tutto scintillante, pronto a scaldare lo stomaco e le lunghe serate invernali.
Cyprien Verseux, astrobiologo attualmente a capo della base scientifica più isolata del mondo – la stazione di ricerca italo-francese Concordia in Antartide – dove conduce ricerche sul riscaldamento globale, ha voluto riproporre il rituale invernale, con una particolarità: la “festa della raclette” si è svolta sul tetto del complesso a una temperatura di -70 ° C. Non sorprende che l’assaggio sia stato breve!
In una istantanea che ha scattato, lo scienziato ha in mano un piatto sopra il quale sembra letteralmente galleggiare un tegame, trattenuto da una colata congelata di formaggio fuso. E’ l’effetto del freddo estremo in questa zona isolata del mondo, così intenso che solidifica istantaneamente il cibo e sembra fargli sfidare le leggi di gravità.
Pranzo in terrazza
Cyprien Verseux ha riproposto l’esperimento con diversi piatti: un toast con miele, uova strapazzate – almeno questa era l’intenzione originale – e un piatto di spaghetti. L’astrobiologo scherza: “Le temperature sono salite sopra i -70 gradi Celsius, ma fa ancora un po’ freddo mangiare fuori”. Per un pranzo all’aperto, con vista sull’oceano di ghiaccio, bisognerà attendere.
Ma le prove culinarie non si sono fermate qui. In altri scatti, Cyprien Verseux fa il verso ai food blogger, immortalando ciò che sta per gustare: ad esempio un gelato “banchisa”, composto da neve antartica con cioccolato e frutti di bosco!