Festeggiato a Pontremoli il Premio Bancarella

Il Premio Bancarella è una delle maggiori manifestazioni letterarie italiane, arrivata quest’anno alla sessantasettesima edizione. A votare non sono i lettori bensì i librai. La premiazione, tenutasi a Pontremoli lo scorso 21 luglio, ha portato sul podio “Il ladro gentiluomo” del medico legale Alessia Gazzola, un medical-triller votato con 149 schede su 160 e pubblicato da Longanesi.
Perché il Premio si chiama Bancarella?
L’inizio dell’attività letteraria in Lunigiana ebbe una data d’inizio ben precisa: il 16 marzo 1458 quando vi si svolse il primo “mercatum tomorum”. A due anni dall’invenzione della stampa, dagli sperduti comuni dell’Alta Lunigiana, prendeva vita la tradizione dei librai che con la gerla sulle spalle andavano a vendere i libri in tutta Italia, Spagna e Francia. Erano ambulanti e proponevano i loro prodotti su bancarelle improvvisate, da cui il nome del premio letterario. Molti di loro non sapevano leggere ma capivano ugualmente l’importanza della loro merce: almanacchi, lunari, libri sacri o proibiti.
Il Premio
È assegnato al volume più richiesto nell’anno precedente per il gran successo di merito e vendite. È l’unico premio letterario gestito esclusivamente dai librai, perciò la giuria è costituita da chi conosce il mercato, da chi vende i libri e sa cosa richiede il lettore. La prima edizione fu nel 1953 e assegnò il premio a Ernest Hemingway per “Il vecchio e il mare”, l’anno dopo vinse Giovanni Guareschi con “Don Camillo e il suo gregge”, nel 1958 primeggiò Boris Pasternak con “Il dottor Zivago”. Negli anni successivi furono premiate le grandi firme di Oriana Fallaci, Susanna Agnelli, Luciano de Crescenzo, Enzo Biagi, Umberto Eco, Vittorio Sgarbi, Alberto Bevilacqua, Ken Follett, Andrea Camilleri e tanti altri le cui pagine ci fanno compagnia.
Il paese dei libri
Pontremoli si trova in Toscana, nell’Alta Lunigiana, terra percorsa dai grandi itinerari medievali. Vi confluivano la Via Francigena, la Via per Genova, la Via del Borgallo che portava a Piacenza, la Via del Cirone che conduceva a Parma. E a proposito di libri … Pontremoli si rintraccia a sud del valico appenninico che ispirò Piero Chiara per il suo gradevolissimo giallo “Saluti notturni dal Passo della Cisa”. E proprio su quel passo dell’Appennino tosco-emiliano, in primavera s’incontravano i venditori ambulanti pontremolesi per scambiarsi notizie e assegnarsi le zone di vendita in modo da evitare la concorrenza. Erano poveri commercianti di letteratura, spesso osteggiati dal parroco del paese dove entravano con la loro gerla traboccante di libri, il quale suonava le campane a martello per dissuadere la popolazione dall’acquisto della peccaminosa mercanzia. Col tempo si arricchirono e aprirono le loro librerie italiane dove s’inventarono di far incontrare i lettori con l’autore. Fu un successo. Oggi la premiazione è il gran giorno dei librai che si ritrovano in piazza a Pontremoli per assistere allo spoglio dei voti da parte del notaio. Proclamato il vincitore, è gran festa per tutti.