ELENA CESTE: nuovi risvolti sul misterioso giallo di Asti – l’ombra di un terzo uomo

Chi era veramente Elena Ceste? Cosa in realtà nascondeva questa giovane donna dietro l’immagine della casalinga perfetta, della madre chioccia? Il tranquillo menage casa-scuola-chiesa della famiglia di Costigliole d’Asti, composta da Elena, il marito Michele Buoninconti vigile del fuoco e i quattro figlioletti, non lasciava presagire all’apparenza nulla di quanto è accaduto, proprio nulla che potesse scalfire quel quadro da Mulino Bianco.
Tutta l’Italia sta seguendo con estremo interesse il caso dell’improvvisa scomparsa di Elena che, per quanti non ne fossero al corrente, la mattina del 24 gennaio scorso ha lasciato sul cancello di casa la sua tuta casalinga, insieme agli indumenti intimi e agli occhiali da vista dai quali non poteva separarsi per un’accentuata miopia e, in tenuta adamitica, si sarebbe dileguata nel nulla.
Sembra quasi un elemento fuorviante, quello degli abiti abbandonati. Il marito ha poi riferito che in casa esistevano occhiali da vista di ricambio, lasciati da Elena insieme al cellulare e a quant’altro. O la donna era intenzionata al suicidio, o vi è stata istigata, o è stata prelevata da qualcuno. In quest’ultimo caso, quel “qualcuno” avrebbe potuto facilmente rivestirla acquistando da solo una qualsiasi tuta presso un magazzino, ma non avrebbe potuto comprarle degli occhiali da vista senza la presenza di Elena e senza che il negoziante o la farmacia omettessero di denunciare il fatto a seguito della scomparsa della donna.
Si è scandagliato il Tanaro, quel fiume cosiddetto “avaro” perché dalle sue profondità melmose non restituisce mai nessun cadavere. Ma se lei si fosse diretta proprio verso il fiume con intenzioni precise, come sarebbe stato possibile ignorare una donna nuda lungo i due chilometri che separano la casa di Elena dal corso d’acqua, in un’ora del mattino di traffico automobilistico? Si è cercato inoltre nei boschi circostanti la villetta dei Buoninconti, dove la folta e intricata vegetazione rende quasi impossibile il reperimento di un corpo. E le ricerche risultano per ora vane.
Coloro che hanno seguito il caso sanno come il marito Michele, dopo la scomparsa della moglie, si sia lasciato andare al minuzioso racconto di quanto, dagli ultimi mesi del 2013 al gennaio di quest’anno, stava in realtà sconvolgendo quel menage all’apparenza idilliaco: le frequentazioni virtuali di Elena su un social network, la confessione di certe amicizie con ex compagni di scuola, degli incontri divenuti ravvicinati, situazioni subdole e paura di ricatti, “voci” insistenti dentro la mente stravolta di una mamma…che si è lasciata andare, qualcuno che la perseguitava con l’insistenza di uno stalker, stando a quanto lei stessa raccontò al marito e secondo quanto il marito racconta.
Giorni fa, gli inquirenti hanno tenuto Michele Buoninconti sotto fitto interrogatorio per otto ore solo come “persona informata dei fatti”. Ma ciò non ha potuto fornire alla Procura ulteriori elementi per ritenere l’uomo “indagato”. Intanto, dalle trasmissioni “Chi l’ha visto” e “Quarto Grado” sono emersi nuovi particolari che fanno riflettere portando ulteriori elementi sull’ingarbugliata e davvero misteriosa vicenda.
Il terzo uomo
Si è appreso che nella vita recente di Elena Ceste ci siano stati non solo il primo e il secondo ma anche il terzo uomo.
Oltre ai due amici di Facebook, ex compagni di scuola di Elena, i quali si sono portati fuori dalla faccenda fornendo alibi inoppugnabili per l’ora della scomparsa di Elena, è saltato alla ribalta un altro amico, di cui non si rivela il nome. L’uomo, non testimone volontario ma scoperto a seguito di investigazioni, in un’intervista si è dichiarato come amico della prima infanzia di Elena, addirittura dell’ età pre-scolare, da lei cercato su Facebook. Sembra che con questo abbia intrecciato una certa relazione consistente in sporadici ma reali incontri, non si sa bene di quale natura, avvenuti tra il 2012 e l’estate del 2013, ma poi interrotti.
E’ stato inoltre appurato che, in quell’estate, Elena ha dovuto rinunciare alla vacanza col marito e i quattro figli in quanto la loro autovettura risulta incapiente per sei persone. Rimasta sola in casa, avrebbe ricevuto la visita proprio di questo “terzo uomo”, a detta dello stesso. Inoltre, tra i FAN preferiti da Elena su Facebook è risultato un particolare riquadro intitolato all’ AMORE, di cui non ricordiamo l’esatta dicitura, ma che sembra presentare tutte le caratteristiche di appartenenza a una setta o a un movimento dedicato a qualche filosofia sull’ “ amore libero”. Ed ancora, sempre sul computer di Elena, la polizia postale ha trovato delle sue precise ricerche di lavoro. Tutti indizi che rivelano il cambiamento interiore di una donna che desidera affrancarsi da una pesante routine domestica e da uno stato affettivo carente.
Supposizioni, fatti , inspiegabile reazione del marito di Elena alle confessioni esplicite della donna, laddove Michele continua a difendere la moglie come “una santa” e che lui “mai si sarebbe sognato di indagare sugli sms del suo cellulare o su facebook”, come se tenersi al di fuori della vita intima della donna ne convalidasse la mancanza di evasioni sentimentali, rammentando che esistono parecchi “vuoti” sulle chat di Elena, frutto di cancellazioni. Ma da alcune intercettazioni di chat ancora in essere e quindi visibili agli inquirenti, dietro l’apparenza di un semplice dialogo tra amici, traspare qualche ingenua ma forse “inconscia” risposta di Elena a particolari domande dell’ interlocutore-uomo (calcolando l’ora notturna in cui la donna si attardava al computer) di cui non ci sembra opportuno riportare i dettagli, pur non compromettenti ma indicativi a registrarne certe “complicità”. Chi era quest’ultimo, il terzo uomo?
Donna giovane e insoddisfatta, Elena Ceste? Sembra di sì. E le amiche di Costigliole d’Asti rimangono interdette di fronte al risvolto di una personalità che, come tutte, nasconde tante sfaccettature. La preferiremmo in fuga, ma è ormai troppo lunga l’assenza di questa giovane romantica, dal sorriso per nulla malizioso, anzi dolce e aperto, combattuta tra il legame materno e la vergogna di qualche cedimento, riprovevole nei confronti della sua coscienza ma quanto più dei giudizi esterni di un piccolo ambiente di provincia.
Il marito sembra colpevole solo di non aver compreso i suoi malesseri di donna. C’è da aspettarsi qualche altro risvolto a sorpresa?
Non vorremmo parlarne già al passato, ma sicuramente Elena era una donna che voleva restare innamorata dell’amore, inseguendo quel “sogno” rimasto impigliato tra le nuvole.
Angela Grazia Arcuri
14 aprile 2014