OCEANIA | Si doveva chiamare Moana

Sebbene il titolo in lingua originale sia Moana, in Italia il nuovo capolavoro Disney si intitola Oceania.
E’ vero, si parla di isole dell’emisfero australe, ma si elimina il nome della protagonista dal titolo, cambiandolo in Vaiana.
Probabilmente in Italia Moana è un nome troppo conosciuto in ambiti più “per adulti”, per essere associato a un film per bambini. Sono comunque sempre dell’avviso che la malizia sta negli occhi di chi guarda, quindi nessun bambino si sarebbe fatto problemi (forse i problemi se li sarebbero fatti i genitori e su questo si dovrebbe meditare).
Il nome non era stato scelto a caso. Moana in molte lingue polinesiane significa Oceano, ed è esattamente questo che Moana/Vaiana vuole esplorare. Vuole superare i confini dettati dal suo popolo e navigare le acque. Vaiana invece significa Acqua di Grotta in thaitiano. Un’acqua quindi calma, “cheta”, stanziale che certamente non richiama l’esplorazione.
Vaiana (chiamamola così dato che in Italiano ormai si è adottato questo nome) invece sogna fin da bambina di cavalcare le onde dei mari ed andare alla scoperta di nuove terre, di salvare la sua dalla morte e di poter pescare nelle acque più disparate. Qualcosa che le brucia dentro, come Ulisse che non riesce a fermarsi. Curiosa di qualsiasi cosa che l’oceano possa offrirle.

La figlia sedicenne del capo dell’isola di Moto Nui, quindi, nonostante il divieto naviga oltre il reef. E va da sola, contro il volere di tutti, anche di suo padre. Solo la nonna capisce che Vaiana è la prescelta dall’Oceano (ecco che il nome Moana sarebbe stato di nuovo calzante). Il compito della ragazza è quello di trovare il semidio Maui, dalle capacità di mutare forma grazie al suo amo magico, che aveva rubato il cuore della dea madre Te Fiti e di farglielo rimettere al suo posto. Il motivo è che dal momento in cui è stato estirpato il cuore, le isole sono state colpite da una forte carestia.
Questo viaggio avventuroso narra le vicende dei popoli polinesiani che 3.000 anni fa avrebbero abbandonato Taiwan per arrivare a Samoa e alle Fiji per poi fermarsi per 1.000 anni. Vaiana quindi torna a diventare esploratrice come i suoi avi, prima delle esplorazioni verso Tahiti, Hawaii e Nuova Zelanda.
Un viaggio avventuroso nelle acque del Pacifico.
In Oceania i tatuaggi sul corpo di Maui (che ne è ricoperto) si animano e parlano, tifano, gioiscono esattamente come se fossero piccoli personaggi. Ogni disegno rispetta la vera tradizione autoctona. I tatuaggi si muovono con una animazione tradizionale mappata poi in digitale per rappresentare la tessitura della pelle. C’è anche un mini Maui, una sorta di coscienza del semidio.
Compagno di viaggio di Vaiana, Maui e i tatuaggi animati è il galletto multicolor HeyHey (che non parla, ma fa semplicemente il galletto idiota). “Anche le persone o gli animali più stupidi possono essere utili” dice Vaiana. Infatti HeyHey dà il suo contributo incosapevole alla missione.

I registi di Oceania sono addirittura due figure acclamate nell’animazione: Ron Clements e John Musker (La Sirenetta, Aladdin, La Principessa e il Ranocchio).
Nonostante l’acqua sia uno degli elementi più difficili da rendere con la CGI (Computer-Generated Imagery), nessuno si è fatto spaventare da Oceania che si svolge per l’80% in acqua. L’Oceano infatti è un vero personaggio, sin da quando Vaiana era bambina e ascoltava le parole della nonna o quando le acque la chiamavano.
La frase del film da 10 e lode. “Scrivere usando un volatile, questo si chiama Twitter” Maui.
Sicuramente il product placement avrà gioito di questa citazione, ma è stata inserita in maniera egregia.
Il 52° film della Disney, uscito negli Usa il 23 novembre, fa il suo debutto in Italia come regalo di Natale il 22 dicembre.
VOTO: 7,5
Dati Tecnici di Oceania
TITOLO: Oceania
TITOLO ORIGINALE: Moana
USCITA ITALIANA: 22 dicembre 2016
DISTRIBUZIONE: Walt Disney
PAESE: Usa 2016
DURATA: 103 minuti
GENERE: Animazione
REGIA: John Musker, Ron Clements, Don Hall, Chris Williams