Zerocalcare docet: “Questo mondo non mi renderà cattivo”

Questo mondo non mi renderà cattivo è la serie scritta e diretta da Zerocalcare, in streaming su Netflix dal 9 giugno scorso.
La consacrazione, sul piccolo schermo, del fumettista romano era già arrivata con Strappare lungo i bordi, quando il pubblico ha cominciato ad apprezzare il suo stile comunicativo, diretto ed efficace.
L’autore regala al pubblico una storia profonda, attraverso il suo stile unico e la sua capacità di raccontare la realtà dall’impatto emotivo e sociale.
Questa volta l’oggetto della serie è un’attenta riflessione sulla vita e sul mondo interiore umano, ricca di rimpianti, sensi di colpa e contraddizioni.
Zerocalcare riesce ancora una volta a maneggiare problemi laceranti di attualità, che spesso preferiremmo ignorare.

La storia ruota attorno all’apertura di un centro accoglienza in un quartiere di Roma Est, evento che crea pesanti tensioni tra i cosiddetti neonazisti e gli antifascisti, tra i quali anche Zero.
Tutto ciò accade in concomitanza con il ritorno in quartiere di un vecchio amico che, dopo anni di assenza, fatica a ritrovare e riconoscersi nell’ambiente in cui è cresciuto. Zero vorrebbe aiutarlo, ma capisce che da solo non è in grado di farlo sentire di nuovo a casa.
In 6 episodi vengono affrontati tanti temi con uno stile narrativo intimistico ma ironico, capace di esplorare questioni come l’identità, la politica, l’alienazione e la ricerca di un senso di appartenenza.
Ciò che rende le opere di Zerocalcare così potenti è la capacità di coniugare le questioni di rilevanza comune con uno humour pungente e una travolgente sensibilità nel descrivere la complessità dei sentimenti umani.

Cosa c’entra la politica?
“Senti, è ovvio che quando aiuti qualcuno te esponi e te la rischi pure, è na scommessa. Però è na scommessa che, pure se la perdi, stai nella squadra dei buoni, de quelli che hanno giocato bene. Io so che ce stanno tre cose che te fanno esse na persona giusta con gli altri: aiutà chi te lo chiede senza sta a questionà, andà al passo del più lento e non lascià indietro nessuno”
Questo mondo non mi renderà cattivo è la narrazione di una realtà che si muove tra i sensi di colpa, dando loro una connotazione tangibile e radicata che non può essere scalfita dalle distorsioni della mente umana.
Scegliere da che parte stare, per chi battersi, analizzare un problema da diverse angolazioni senza risultare fazioso, può risultare molto coraggioso. Soprattutto oggi, afflitti come siamo da un’ansia perenne da prestazione, da intelligenze artificiali che presentano risposte preconfezionate ed elaborate da un algoritmo, da inchieste superflue realizzate per cavalcare la polemica più attuale.
Zerocalcare ci conduce alle porte di un’umanità più complessa, stratificata e impegnata, descrivendo un contesto sociale tra i più problematici e evidenziando come non esistano risposte mai semplici alle domande più difficili, ma che prendere posizione una volta esaminata a livello umano la situazione possa spianare la strada a una plausibile decisione.
Ovviamente, bisogna attuare questa condotta, mettendo in discussione tutti i preconcetti morali che ci hanno portato a quella soluzione.
Questo mondo non mi renderà cattivo è una serie che rischia di suscitare l’ostilità di tante persone, ma lo fa consapevolmente: fa politica e non se ne vergogna, perché l’autore è in grado di veicolare messaggi universali mantenendo un tono profondamente personale e autentico.
