Il Sol dell’Avvenire: Nanni Moretti torna a Cannes

Moretti con Il Sole dell’Avvenire, Rohrwacher con La Chimera e Bellocchio con Rapito: è la triade dei registi italiani che gareggeranno quest’anno a Cannes. Tra i registi stranieri, si spazia da Anderson con Asteroid City a Loach con The Old Oak.
La 76° edizione del Festival si terrà dal 16 al 27 maggio 2023, con delegato generale Thierry Frémaux e una nuova presidente, Iris Knobloch.
Aspettando Cannes
Quella di quest’anno è una linea di registi che non si aveva dal 2015, “tre pezzi da 90” afferma l’AGI. Le aspettative sono piuttosto alte per l’Italia, “grande paese di cinema” secondo Thierry Frémaux, che ha lodato la capacità del paese di “sormontare le difficoltà della crisi dell’industria cinematografica”.
Non resta che attendere poco più di un mese per scoprire l’esito di quello che è stato definito un anno d’oro.

Il Sol dell’Avvenire: un ritorno alla commedia
Moretti torna a Cannes con Il Sol dell’Avvenire, la cui uscita è prevista per il 20 aprile. Si tratta forse del titolo più atteso in Italia, girato a Cinecittà e prodotto dalla Sacher Film e Fandango.
Nel cast troviamo nomi come Margherita Buy, Barbora Bobulova, Silvio Orlando, Mathieu Amalric, Elena Lietti, Flavio Furno, Benjamin Stender. Compare anche Valentina Romani, che ha lasciato il segno, interpretando il ruolo di Naditza in Mare Fuori.
Non sono molte le informazioni sulla trama, ma il trailer suggerisce i macro-temi del film.
Siamo tra gli anni ’50 e ’70, nel mondo del grande schermo. Con un’ambientazione “a matrioska”, tipica dei lavori di Moretti, Il Sol dell’Avvenire preannuncia un ritorno alla commedia, alla satira, alla politica e alla critica della società italiana. Sono tutti generi cari al regista romano, che con Ecce Bombo (1978) e Bianca (1984) ha saputo toccare addirittura le cime del grottesco.

Da Caro diario a Tre piani: le volte di Nanni Moretti a Cannes
9 David di Donatello, 11 Nastri d’argento, 3 Globi d’oro e tra questi riconoscimenti, spiccano 3 premi al Miglior Film.
Il primo con Caro diario (1994), diviso in tre episodi, in cui il regista interpreta se stesso. Ambientato a Roma e nelle Isole Eolie, Caro diario parla di un viaggio che inizia in Vespa e il cui epilogo è l’esperienza reale di una grave malattia.
Il secondo con Il Caimano (2006), specchio delle difficoltà del mondo del cinema e delle relazioni, raccontate dal punto di vista di Bruno Bonomo. Quest’ultimo, protagonista del film, si trova ad affrontare una doppia sfida. L’unica via d’uscita sembra essere un film sulla vita di Berlusconi.
Il terzo con La stanza del figlio (2001), storia di una famiglia che, abituata alla più totale armonia, conosce il dolore per la prima volta. Tema centrale del film è la morte, narrata in una maniera tutt’altro che melodrammatica.
L’ultimo appuntamento di Moretti a Cannes è stato con Tre piani (2021), un film “sociologico”, i cui protagonisti sono condensati in una palazzina. La lezione più importante di Tre piani ha risuonato nel cuore di chi l’ha visto ed ha vissuto la Pandemia, scatenando 11 minuti di applausi: non possiamo fare a meno degli altri.