Corsage: un grido di libertà

Corsage: un grido di libertà
«Lei è come un libro per me. C’è un enigma in ogni pagina. In lei tutto è disposto in una sorta di museo disordinato. Grandi tesori che non vengono valorizzati. Perché lei non sa cosa farsene. Lei vive in un mondo che è differente, un modo in cui cammina su un sentiero così stretto che nessuno può percorrerlo.»
[Marie parlando di Elisabeth]
Corsage di Marie Kreutzer è un grido di liberà!
Si tratta di un film biografico sulla vita dell’imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria Elisabeth di Baviera, nota al grande pubblico come Sissi.
La protagonista, però, non è la ragazza disincantata e aristocratica del celebre film che l’ha resa famosa, La principessa Sissi. Non si fa nemmeno menzione di questo soprannome, ma viene chiamata col suo nome Elisabeth. Si tratta di una donna libera, che non sopporta l’etichetta, la monarchia e il suo stesso ruolo.
Anche l’aspetto fisico è totalmente differente, più simile alla realtà: la bellezza algida e austera di Vicky Krieps (che abbiamo già visto recitare in Serre mio fort) si contrappone a quella accogliente e canonica di Romy Schneider.

Per corsage, invece, si intende il corsetto dell’imperatrice, che è il simbolo di Elisabeth, ossessionata dalla dimensione del suo punto vita.
L’allacciatura del corpetto per lei può durare anche ore, costringendola a diete ferree ed estenuanti camminate o esercizi di ginnastica.
Un animo tormentato
La protagonista è una donna irrequieta, un’anima indocile che non riesce ad obbedire alle regole della società patriarcale nella quale vive.
Rifiuta di interpretare un ruolo politico che non le appartiene, non ama presenziare in pubblico e non ha rispetto dei protocolli imperiali.
Ci viene descritta come una donna con un forte temperamento, indipendente e audace che ama la libertà e l’emancipazione personale. Ma al tempo stesso è insofferente per la sua vita, condizionata da rigide prassi di palazzo e consuetudini sociali.
Il marito, Francesco Giuseppe d’Austria, vorrebbe che lei fosse soltanto un orpello, che non avesse l’ardore di prendere decisioni politiche o di consigliarlo in merito, ma lei è troppo intelligente e caparbia per essere relegata sullo sfondo.
Ama andare a cavallo e fare scherma, non si tira mai indietro, ma il malessere per la sua insoddisfazione personale la porta a privarsi del cibo e a dedicarsi in maniera ossessiva all’esercizio fisico, per avere almeno il controllo sul suo corpo.
Profondamente infelice, ricerca in altri uomini l’affetto che il marito non le riesce a dare.

Un salto verso la libertà
Una donna affascinante, un’animo ribelle, una madre affettuosa e un’intima confidente a cui, però, è difficile stare accanto.
Attraverso una fotografia dai toni scuri e studiata nei minimi particolari, Marie Kreutzer riesce a farci immergere nello sconforto personale e a regalarci momenti di estrema partecipazione emotiva.
Indimenticabile la scena in cui Elisabeth varca, con passo sicuro e sguardo ammiccante verso la camera, la soglia d’ingresso, seguita dalle sue dame di compagna e anticipata dalla corsa di due eleganti cani. Il tutto a rallentatore e con la canzone She was di Camille in sottofondo. Formidabile!
La protagonista di Corsage non riesce a conformarsi e farà di tutto per trovare la propria strada, anche se per farlo dovrà distaccarsi dai suoi amati figli.
“Le persone hanno sempre paura dell’effimero. Un battito di ciglia e la vita è finita. E fanno di tutto per attaccarsi a qualcosa, no? […] A me non sembra di potermi attaccare a qualcosa tranne che a me stessa. E mi sembra anche questo uno sforzo incredibile” rivela l’imperatrice ad un certo punto.
Elisabeth, infatti, non ha paura di attaccarsi a qualcosa di effimero, perché il suo essere riesce a sfiorare il cielo e a dialogare con l’ultraterreno. Anche quando costringe Marie, la prima dama di corte, a dimagrire per presenziare al suo posto ad un evento pubblico, con il volto coperto da una veletta nera.
Queste ossessioni le derivano da un’insofferenza interiore e da una frustrazione per la mancata libertà d’espressione cui è costretta.
Ma nel finale, idilliaco, troverà il coraggio di seguire la sua natura audace e irriverente, portando con sé le dame di compagnia che da sempre la hanno supportata.
L’immagine più evocativa di tutto il film è sicuramente il salto in mare tra le note ipnotiche di Italy di Soap&Skin, in cui tutto sembra tornare in pace con l’universo.

Corsage: un grido di libertà