Pinocchio di Guillermo Del Toro è un capolavoro d’animazione

Pinocchio di Guillermo Del Toro è un capolavoro d’animazione
Pinocchio (2022) di Guillermo Del Toro è realizzato con la tecnica della stop-motion ed è ispirato al classico della letteratura per ragazzi Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi.
Un film d’animazione che è anche musical e che adotta dei toni drammatici ma mai patetici.
La caratteristica innovativa della pellicola è sicuramente il periodo storico: il nuovo Pinocchio non è più ambientato nella Toscana poco prima dell’Unità d’Italia ma nell’Italia fascista degli anni Trenta.
Un racconto che rivisita la tradizione, discostandosi dall’originale per regalare al pubblico un’opera eccelsa e credibile.
Il legame tra Geppetto e Pinocchio, intenso come quello che crea il regista tra la storia e la fantasia, è il collante di tutti gli episodi che si susseguono nel corso del film.

Una storia che fa riflettere
Lo spettatore viene rapito da un contesto fantastico che è immerso nell’Italia a cavallo tra la grande guerra e l’ascesa del fascismo. Un periodo buio della storia italiana che Guillermo Del Toro sceglie di raccontare per condannarne la disumanità.
Geppetto è un umile falegname che perde l’amatissimo figlio Carlo a causa di un bombardamento e, in un momento di sofferenza e tormento, decide di rievocarlo scolpendo compulsivamente un burattino di legno.
L’anima di Carlo, però, non è scomparsa con la sua morte ma sembra essersi personificata nel vivace burattino di legno, che prende il nome di Pinocchio. Quest’ultimo è esuberante e curioso, non è educato ed erudito come Carlo, ma la sua dolcezza riesce a conquistare il cuore grande di mastro Geppetto.
Reso vitale da un’entità soprannaturale, Pinocchio vive avventure movimentate, destreggiandosi tra l’esibizione del suo naturale talento intrattenitore e l’incitamento al suo arruolamento nell’esercito da parte del regime mussoliniano.
Una narrazione struggente che si fa critica storica e sociale, rivelando la deformità umana che si cela dietro alla guerra e al totalitarismo.

L’essenza di Pinocchio
Pur essendo stato stravolto il mondo di Pinocchio, l’essenza del suo protagonista rimane la stessa: il racconto delle peripezie di un fantoccio di legno che ambisce a diventare un bambino vero, con la presenza di una morale.
La cornice narrativa concepita da Collodi diviene qui una fonte di ispirazione per la trama che segue, un intreccio che libera l’immaginazione mescolandola ai lati più oscuri della nostra società. Partendo da un avvenimento storico, Del Toro confeziona una fiaba cruda e spietata, che è poco adatta al pubblico dei più piccoli.
Colpisce sicuramente il modo in cui viene affrontato il tema dell’elaborazione del lutto, così vicino al delirio di chi soffre e cerca disperatamente di trovare un rimedio al dolore. Proprio in questo contesto possiamo apprezzare le scene in cui Geppetto si dispera per la perdita del figlio e progetta un escamotage per metabolizzare la sofferenza.

I personaggi principali sono stati ripensati: Mangiafuoco, il gatto e la volpe sono concentrati in una sola figura; Lucignolo è una vittima del sistema fascista; Geppetto è un uomo sui generis; infine il grillo parlante è un sagace narratore che vive nel cuore di Pinocchio.
Un decisione che rende il celebre personaggio letterario una marionetta in balia del nascente fascismo, il quale alla fine riesce a salvarsi dalle crudeltà del mondo e a vivere in serenità con la sua famiglia allargata.
Il nuovo Pinocchio non è solo un esempio di resilienza e caparbietà, ma è anche un manufatto eccellente, realizzato con estrema abilità da parte degli artigiani.
Da non perdere!
Pinocchio di Guillermo Del Toro è un capolavoro d’animazione