L’autunno di Eva e Adamo: il corto sulla potenza disarmante dei sentimenti

L’autunno di Eva e Adamo è un cortometraggio scritto, diretto e musicato da Michele Pastrello, in uscita oggi, in occasione di San Valentino.
La data non è casuale, infatti il tema principale è l’amore, ma – come scrive Pastrello su Facebook – “nella sua dimensione di ‘presenza’”.
Il video annuncia anche l’uscita di Blossom, il nuovo EP musicale dell’autore delicato e pregnante, che accompagna una storia altrettanto densa di significato.
Michele unisce la lieve arte dei suoni alla dinamicità della macchina da presa, con l’intento di raccontare cosa si nasconde dentro l’animo umano.
«Ovunque io sia, riconoscerò le tue risate, vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce. Il semplice fatto di sapere che tu sei da qualche parte su questa terra sarà, nell’inferno, il mio angolo di paradiso.»
Marc Levy
The fall
Una donna guarda fuori dalla finestra, ha lo sguardo malinconico mentre fuma una sigaretta.
Guardando la foto sul mobile ricorda il suo amore: un marito che ha amato e che ora non c’è più.
La vediamo camminare su una strada sterrata, in giorni diversi ma sempre con un sacchetto pieno di mele tra le mani.
In un paesaggio autunnale, dai contrasti accentuati, si staglia il volto pallido della protagonista, che si connota per una squisita raffinatezza grazie ai marcati segni del tempo. Si tratta dell’attrice Carla Camporese, presente anche in un precedente video di Pastrello (Nexus), sempre espressiva e centrata.
E intanto le tornano alla mente i fotogrammi di lei e del marito da giovani, mentre si baciano e ridono complici. Questo ricordo scolorito resiste col passare del tempo, sigillando un sentimento puro e duraturo, quale è l’amore.
L’atmosfera è soffocante mentre la musica è leggiadra, tutto sembra scorrere ma si presagisce un evento inatteso. Eccolo: le mele cadono a terra e la donna le raccoglie a fatica, mentre l’ultima viene presa dal marito in un istante che brama di essere eterno. È una nitida fantasia che, sublimandosi, ha l’intento di arginare un’assenza dolorosa.
Proprio nel giorno in cui gli innamorati festeggiano la tangibilità di un sentimento manifesto e corporeo, questo cortometraggio celebra l’amore che perdura anche dopo la morte di un affetto caro, nella sua forma ideale, ossia immateriale e spirituale.
La morte non cancella le emozioni, non colma le mancanze, ma trattiene saldi i sentimenti attraverso la memoria e li mitizza, rendendoli eterni.

L’autore riesce a convertire le emozioni in potenti immagini, lasciandoci col cuore appeso anche nel finale, quando fa fluttuare una mela nell’ambiente circostante.
Proprio la mela è ciò che lega questa storia al racconto biblico di Adamo ed Eva e che rappresenta l’emblema della ricerca della esatta metà, insita in ognuno di noi.
Alcune domande al regista
Quanto c’è di personale in questa storia che racconti? Per personale intendo situazioni vissute non necessariamente in prima persona.
“Di indirettamente personale c’è il soggetto: la storia è nata dall’essermi imbattuto – in una piccola cittadina collinare – in una signora anziana solitaria, tutta ben vestita e agghindata, che in una strada in salita trascinava, sudata, il suo trolley della spesa. L’incontro, apparentemente futile, con questa donna, ha dato il via alla storia, quando, ripensandola, mi sono posto delle domande: ‘chi sei?’, ‘ti senti sola?’, ‘chi hai nel cuore?‘”.
Qual è il significato della mela nel video?
“Ti cito Aristofane, nel Simposio di Platone: ‘Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non vi era la distinzione fra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione'”.
Si può dire che The fall of Eve and Adam sia il completamento al femminile di Nexus?
“Sì, si può dire, anzi forse lo è, anche se fino a che il video non fosse post-prodotto non me ne resi conto. Nexus è più un cortometraggio sulla custodia della memoria, ma con L’autunno di Eva e Adamo ha in comune il tema del legame tra esseri umani (nexus, in latino, significa infatti legame): una corda invisibile che tiene accanto due persone, al di là dei confini del tempo e della logica”.
È il racconto ad ispirare la musica o viceversa?
“Di norma per me il racconto viene prima, poi arriva la soundtrack. In questo caso però la musica ha fatto nascere la storia, andando a pescare nella mia memoria appunto l’incontro con quella sconosciuta signora. Forse ci sta anche il fatto che, comunque, The fall Of Eve and Adam è il video apripista del mio EP musicale ambient-pop Blossom, che contiene anche questa traccia”.

Una curiosità: il filmato che compare a tratti, come se fosse il ricordo della protagonista da giovane con il marito, ritrae una coppia reale del passato o si tratta di attori?
“No, no, si tratta di attori. Ho scelto quel momento perché non volevo fosse il classico ricordo che si vede al cinema, con scene madri, abbracci, corse lungo il mare, matrimoni. Volevo un momento qualsiasi di tenerezza ambientato negli anni ‘70, il periodo irrequieto tra libertà, contestazioni e desideri”.
C’è un messaggio particolare che vorresti trasmettere al pubblico, ad esempio l’immortalità dell’amore, o preferisci che l’interpretazione sia personale?
“Non c’è un messaggio, in The fall of Eve and Adam (come in molti miei microfilm) c’è una narrazione reale che intreccia una suggestione magica. Al di là della valenza emblematica che essa ha nella storia, mi piace che l’elemento fantastico riesca a dare ‘forma’ ad un concetto: che il mondo occidentale della razionalità e della logica, ha soggezione della potenza disarmante dei sentimenti e della loro capacità, da un lato di andare oltre alcune barriere e dall’altro di permetterci di sconfinare in dimensioni che altrimenti non conosceremmo”.
The fall of Eve and Adam è inteso qui come l’autunno di un sentimento e non come la caduta di due innamorati; perciò, i protagonisti non sono sprofondati nel peccato come Adamo ed Eva, diventando mortali, ma continuano ad amarsi con l’intimità dello spirito.
Un viaggio sensibile nell’interiorità umana che fa riflettere sull’immortalità dei sentimenti, imperdibile!
Si consiglia altresì la visione di Nexŭs (Una storia d’amore), che riflette sulla mancanza di un legame, e Dono, che è invece un inno alla vecchiaia.
