UNDINE. Mistero, freschezza e tragedia nell’interpretazione di Paula Beer

Paula Beer (Frantz di François Ozon, 2016; Opera senza autore di Florian Henckel von Donnersmarck, 2018), attrice tedesca, figlia d’arte, merita di essere conosciuta dal grande pubblico anche al livello internazionale e con Undine di Christian Petzold (La scelta di Barbara, 2012) è riuscita ad affermare il suo talento vincendo l’Orso d’argento come miglior attrice alla 70° Berlinale. Un personaggio, quello di Undine, sospeso tra realtà e mitologia, di cui conviene conoscere la storia per apprezzare il film, ma che trova nell’interpretazione di Beer tutti i tratti di mistero, freschezza e minacciosa tragedia della originale leggenda nordica.
Undine (o Ondine) è uno spirito dell’acqua dal tragico destino amoroso, la sua origine risale alla mitologia greca, si rifà alla figura delle ninfe dell’acqua e si mescola con antiche leggende nordiche per arrivare fino alla più celebre fiaba de La sirenetta di Hans-Christian Andersen. La sua esistenza e la sua vita sentimentale sono imprescindibilmente legate all’acqua, elemento da cui proviene e che pervade tragicamente anche la sorte dei suoi amanti. Christian Petzold si ispira a questa figura per costruire la storia di un personaggio complesso e misterioso per la sua antichità, ma moderno e quasi universale per i sentimenti da cui è scosso, ripercorrendo l’eterno ciclo di amore e morte caro all’arte e alla letteratura di ogni tempo.
Undine, la trama
Undine (Paula Beer) è una studiosa di storia, specializzata nello sviluppo urbano di Berlino. Quando il suo compagno, Johannes (Jacob Matschenz), la lascia per amore di un’altra donna, ella è costretta a ricordargli il terribile destino di morte a cui egli andrà incontro: Undine deve uccidere l’uomo che l’ha tradita e tornare alle acque. Tuttavia la storia prende una svolta inaspettata quando Undine incontra Christoph (Franz Rogowski), sommozzatore industriale, e con lui inizia una nuova storia, ma il passato e il destino a cui Undine è legata tornano presto a sconvolgere le loro vite.
Per comprendere Undine e la storia narrata da Petzold è purtroppo indispensabile conoscere la leggenda a cui questo personaggio si rifà in modo assai stretto. Undine infatti riporta ai tempi nostri, in una realtà urbana assai moderna e – non a caso – in continuo sviluppo come quella di Berlino, una storia semplice e arcaica che contiene in sé tutto il trasporto e il tormento della passione amorosa che in qualunque epoca o luogo resta sempre simile a se stessa. La storia di Undine in tutte le sue versioni narra di una creatura che nasce e abita le profondità dell’acqua e che vive d’amore, un amore tenero, appassionato e fedele che è disposta a donare a colui che corrisponderà i suoi sentimenti al suo stesso modo, ma il prezzo da pagare è alto: la leggenda vuole che non sia ammesso alcun tradimento, pena la vita stessa dell’amato che dovrà morire annegato.
Partendo da questo intreccio di temi – acqua, amore, tradimento e morte – il film di Petzold si sviluppa in una ambientazione contemporanea e pone Undine inizialmente lontana dall’acqua, elemento che ella stessa, immersa anche per lavoro in un paesaggio urbano fatto di strade e palazzi, sembra fuggire quasi come fosse un tragico presagio. Tradita e abbandonata dal suo amante, proprio mentre Undine cerca di evitare in ogni modo l’avverarsi di un terribile destino, la donna trova di nuovo l’amore. Questa nuova storia, proprio con uomo che abita l’acqua per professione, sembra consentirle di ritrovare una nuova armonia con questo elemento. Tuttavia il destino inesorabile e fatale non tarda a compiersi.
Undine, lo spirito di Paula Beer
Pur essendo la storia di non facile interpretazione, soprattutto per un pubblico a cui la leggenda di Undine è poco nota, Paula Beer dà prova di grande abilità attoriale incarnando con estrema naturalezza un personaggio assolutamente originale e stilisticamente audace. Sospesa tra mistero e ossessione, Beer riesce a conferire alla sua Undine tratti di estremo realismo e sensibilità senza privarla dell’originale aura leggendaria. Il personaggio da lei interpretato riesce a dare significato all’intera storia che si sviluppa tra le pieghe dei suoi sguardi e delle sue espressioni che danno forma e senso a riflessioni ed emozioni sull’eterno tema dell’amore tradito o spezzato.
Dal 24 settembre al cinema con Europictures.