Le quattro giornate di Napoli: quando il popolo si liberò dal nazifascismo

Quest’anno cade il 74° anniversario delle Quattro Giornate di Napoli (28 settembre – 1 ottobre 1943) nelle quali il popolo napoletano insorse contro gli occupanti tedeschi ed i loro alleati fascisti liberandosi con le sue forze, anticipando l’arrivo delle truppe alleate e dando a tutta l’Europa un segnale importante per la lotta di Resistenza contro il nazismo e il fascismo.

Furono quattro giornate di lotta eroica, combattuta con scarsezza di mezzi, ma con indomito coraggio, una rivolta spontanea, settantasei ore di combattimenti che impegnarono il popolo napoletano nell’impossibile missione di liberare la città dai nazisti.
Uomini, donne, studenti, operai, combatterono per consegnare il 1° ottobre la città liberata alle truppe alleate americane. Il gesto meritò il conferimento della Medaglia d’oro al Valor militare alla città di Napoli con la motivazione: “Con un superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia. Impegnata un’impari lotta col secolare nemico offriva alla patria nelle Quattro Giornate di fine settembre 1943, numerosi eletti figli. Col suo glorioso esempio additava a tutti gli italiani la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria. Napoli, 27 – 30 settembre 1943“.
Ogni anno la città partenopea organizza degli eventi per le celebrazioni solenni, nel 74° anniversario l’Assessorato alla Cultura e al Turismo aggiunge un programma di iniziative culturali ideate con l’ANPI, con l’Istituto Italiano per la Storia della Storia della Resistenza ”Vera Lombardi”, con la Fondazione Premio Napoli e ancora con associazioni, enti, artisti, personalità del mondo della cultura che hanno voluto generosamente dare il loro contributo.
Dedicate a Roberto Bracco, intellettuale antifascista, un ‘nobel mancato’, che sarà ricordato dal professor Francesco Soverina nell’evento di presentazione del suo libro Il “Caso Bracco”- una ferita non sanata, il 30 settembre all’ex-Ospedale della Pace nell’ambito del Festival ‘Ricomincio dai libri’, anche quest’anno le celebrazioni delle Quattro Giornate di Napoli si richiamano alla liberazione dalle mafie e dalle camorre, stabilendo un ponte ideale tra i valori della Resistenza e l’impegno di oggi contro la criminalità organizzata e in difesa della legalità e dei valori della Costituzione.
L’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi” costituito nel 1964, per iniziativa di Vera Lombardi, Clemente Maglietta, Mario Palermo e Pasquale Schiano, primo presidente, si è associato nel 1970 all’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (Insmli). Il presidente attuale dell’Istituto è Guido D’Agostino.
L’istituto campano è fornito di una ricca biblioteca (10.800 volumi), specializzata in storia contemporanea, di una emeroteca (1.030 periodici), che raccoglie una serie di interessanti testate anche del periodo clandestino. Svolge inoltre attività culturali attraverso dibattiti, mostre e seminari.
Annualmente l’Icsr organizza un seminario didattico rivolto ad insegnanti ed alunni sulla didattica della storia del Novecento.
Il presidente Guido D’Agostino in una intervista commentò: “è evidente che rendere vivo e attivo il ricordo delle 4 giornate dipende anche da quello che si riesce a fare come si mobilitano le coscienze attorno ad un tema di questo genere”.
In molti, ancora oggi, non conoscono gli eventi di quei giorni, vedendola in modo riduttivo rispetto a quella portata avanti dai partigiani, una rivolta minore se non addirittura negata, come il libro negazionista di Enzo Era del 1993 dal titolo ‘Le quattro giornate che non ci furono’.
In particolar modo per gli alleati era importante dire che la liberazione era opera degli scugnizzi come la copertina di Life che ritraeva un bambino con un elmetto ed un moschetto in mano ritratto dal fotografo Robert Capa.
Nella rivolta a parte gli scugnizzi c’erano sacerdoti, medici, studenti, intellettuali, operai. Adolfo Pansini era uno studente del liceo vomerese Sannazaro caduto nella rivolta, molti erano insegnanti di una scuola indottrinata dal regime che non attecchì in alcuni di loro consentendo di formare una ideologia antifascista negli studenti. Basti ricordare che l’Italsider contava 12 mila operai che rappresentavano una classe operaia forte, non aderenti al regime fascista.
Molte teorie ma ben poca chiarezza, Pasquale Schiano che è stato il secondo presidente dell’ Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”, ha scritto alla fine degli anni 60 che: ‘Le quattro giornate sono il venire in emersione di una sentenza politica lungamente elaborata nelle coscienze dei napoletani’.
Gli antefatti che portarono alla rivolta furono che il 12 settembre il colonnello tedesco Scholl assunse il«comando assoluto» con un proclama in cui impone lo stato d’assedio, il coprifuoco e la consegna delle armi. Napoli venne saccheggiata dai nazisti, con una meticolosa opera di distruzione, la loro furia che travolge soldati sbandati e cittadini inermi, raggiunge il culmine nell’incendio della Università. Gli edifici vennero invasi e dati alle fiamme, la popolazione rastrellata per le vie, costretta ad assistere in ginocchio all’esecuzione di un marinaio sulla soglia dell’Università; una lunga colonna di deportati venne avviata verso Aversa, quattordici carabinieri, rei d’aver resistito al palazzo delle Poste, vennero fucilati nel corso della tragica marcia. È dall’Università che iniziò la distruzione metodica della città che secondo gli ordini di Hitler avrebbe dovuto essere ridotta «in fango e cenere». La scelta del punto di partenza del piano terroristico non fu, probabilmente, casuale: era infatti nello stesso Ateneo che dopo il 2 luglio avevano risuonato più alte le parole della libertà, come nel proclama del l° settembre con cui il rettore magnifico Adolfo Omodeo ricordava ai giovani che ,«i loro maestri erano della generazione del Carso e del Piave e comprendevano il loro affanno». Iniziò poi la sistematica distruzione delle zone industriali, del grande stabilimento ILVA di Bagnoli, mentre tutta la città fu messa a sacco. La popolazione fu ridotta alla disperazione per le condizioni selvagge in cui si trovava, priva di cibo e d’acqua, sgombrata a viva forza e distrutta nei quartieri verso il porto (nello spazio di ventiquattro ore, dal 23 al 24 settembre, oltre 200000 persone restarono senza tetto). (Fonte ANPI)
Le quattro giornate furono la calamita attorno a cui si aggregarono sia classi sociali, che individui, donne, come ben evidenziato nel film di Nanni Loy che insiste sulla coralità di questo popolo.
Esse rappresentano un momento forte nella storia contemporanea della città, rappresentando una saldatura tra un mezzogiorno che c’era per l’unità d’Italia, sconfessando le teorie di assenza negli appuntamenti importanti quali il voto per la repubblica, dove i napoletani furono accusati di essere monarchici, mentre l’idea di repubblica i napoletani l’avevano abbracciata già nel 1799 con la repubblica partenopea.
L’opera costante dell’Istituto nel portare avanti una corretta storicità i quegli accadimenti, prevede la visita delle scuole prolungando l’orario lavorativo nelle giornate della commemorazione, mentre durante l’anno organizzano mostre e spettacoli, come le mostre sulle stragi naziste o quella su Anna Frank, seguendo il calendario civile in modo da avere l’affluenza costante all’Istituto.
Il programma degli eventi celebrativi del Comune di Napoli in questo anniversario, inizia il 28 settembre per concludersi il 3 ottobre con lo slogan: ‘Dalla parte giusta! Contro la camorra e la violenza con gli ideali della Resistenza’.
Programma delle celebrazioni:
27 settembre
ore 17 – a cura dell’Istituto Campano Storia della Resistenza “Vera Lombardi” e della Fondazione Premio Napoli
Le Quattro Giornate di Napoli: in Onore e in ricordo di Roberto Bracco: mostra, filmato e interventi
Palazzo Reale – Piazza del Plebiscito
28 settembre
deposizione corone d’alloro:
ore 10 – Mausoleo di Posillipo
ore 10,20 – Piazza Bovio – lapide ingresso Camera di Commercio
ore 10,45 – Piazza Carità – stele Salvo d’Acquisto
ore 17,30 – a cura del Comune di Napoli e A.N.P.I.
Presentazione del libro del prof. Giuseppe Aragno
“ Le Quattro Giornate di Napoli – Storie di antifascisti”
saranno presenti: l’autore, il prof. Francesco Soverina – storico -, Antonio Amoretti e Gennaro Morgese – A.N.P.I. -, Daniele Quatrano – Consigliere Municipalità 5 -, Daniela Wollmann – curatrice premio “Arte & Rivoluzione”.
Biblioteca Comunale Benedetto Croce – Via Ferdinando de Mura (Vomero)
29 settembre
ore 9,30 – a cura della Municipalità 3 e A.N.P.I.
“Sulle orme di Maddalena Cerasuolo” – Corteo storico con le scuole
Piazza Scipione Ammirato (Materdei)
ore 20,00 – a cura del Comune di Napoli – nell’ambito dell’iniziativa “Resistenze”
Concerti per le Quattro Giornate di Napoli
Ciro Capano in concerto
Maschio Angioino
dal 29 settembre al 1° ottobre – a cura dell’A.N.P.I.
nell’ambito della Fiera del Libro “Ricomincio dai libri”
Mostra sulle Quattro Giornate di Napoli
Ex Ospedale della Pace – Via Tribunali
30 settembre
ore 10,30 – a cura del Comune di Napoli
Fiera del libro “Ricomincio dai libri” – presentazione del volume:
Il “Caso Bracco”- una ferita non sanata del prof. Francesco Soverina
saranno presenti: l’autore, il Prof. Guido D’Agostino, la Prof.ssa Rossana Valenti
Ex Ospedale della Pace – Via Tribunali
ore 20,00 – a cura del Comune di Napoli – nell’ambito dell’iniziativa “Resistenze”
Concerti per le Quattro Giornate di Napoli
Marco Zurzolo in concerto
Maschio Angioino
1° ottobre
ore 17,00 e ore 19,30 – a cura del Comune di Napoli – nell’ambito dell’iniziativa “Resistenze”
Spettacoli teatrali per le Quattro Giornate di Napoli
CRAVATTARI, di Fortunato Calvino
Con Antonella Morea, Rosa Fontanella, Pietro Juliano, Gioia Miale, Laura Borrelli Scene Clelio Alfinito, costumi Annamaria Morelli – Assistente alla regia Stefano Ariota, disegno luci Renato Esposito – Regia Fortunato Calvino
Cimitero delle Fontanelle
2 ottobre
ore 9,30 – a cura dell’A.N.P.I. e della Municipalità 5
Corteo dal Liceo Sannazaro allo Stadio della Liberazione (Collana) che ricorda i Martiri delle Quattro Giornate.
3 ottobre
ore 9,30 – a cura dell’Istituto Campano Storia della Resistenza “Vera Lombardi” e Arcimovie: manifestazione con e per le scuole
“La periferia fa Centro. Le Quattro Giornate nella zona orientale”.
Rotonda Via Camillo De Meis – Ponticelli
ore 10,30 – a cura dell’Istituto Campano Storia della Resistenza “Vera Lombardi” e Arcimovie: manifestazione con e per le scuole
“La periferia fa Centro. Le Quattro Giornate nella zona orientale”.
Cortile Villa Morabito – Ponticelli