I vini del Medioevo sono tutti a Fossanova
Si è svolto nelle giornate del 7, 8 e 9 giugno Vini d’Abbazia 2024, evento di settore giunto alla sua terza edizione. Un incontro che diviene sempre più unico nel suo genere e che porta in Italia, all’attenzione di specialisti e amanti del vino, alcune delle perle enologiche più singolari del territorio italiano e non solo. Fulcro dell’intera kermesse, come da titolo, i vini realizzati in storiche abbazie.
E per un vino la cui vite cresce e viene curata all’interno di mura per lungo tempo sacre, quale scenario migliore se non quello dell’Abbazia di Fossanova, a Priverno, nel basso Lazio.
Mirabile esempio di gotico italiano, l’abbazia fu completata agli inizi del XIII secolo, affiliata all’ordine cistercense, rimane quasi del tutto intatta, gioiello inestimabile incastonato nel borgo medievale. Il complesso è noto per avere ospitato Tommaso D’Aquino negli ultimi giorni prima della sua dipartita e oggi torna a far parlare di sé proponendo un evento tanto singolare quanto raro.
L’evento
Nata da un’idea di Rocco Tolfa, la kermesse anche quest’anno, sviluppatasi intorno al meraviglioso chiostro dell’abbazia, ha riunito i produttori che da decenni ormai proteggono e valorizzano vini di origine monastica, continuando a tessere quel filo della storia che si perde nei meandri del Medioevo, quando in Europa in un periodo di grande cambiamento storico e sociale, il monastero si era elevato a roccaforte della memoria e della cultura, preservando e curando il rapporto col passato.
Banchi d’assaggio, prodotti slow-food e masterclass di approfondimento per affrontare un viaggio nel tempo che ci ricorda come la lentezza sia una qualità. Il vino di pregio nasce dal saper attendere e dal saper cogliere il giusto momento; prevede l’operosità si, ma allo stesso tempo, il riposo e la calma, elementi che da sempre sposano il luogo sacro del monastero.
In questa edizione 2024 sono anche state ospitate alcune referenze provenienti dalla Rete Nazionale Francese dei Vini d’Abbazia e dai Monasteri Georgiani.
L’organizzazione
Hanno sposato a pieno lo spirito dell’iniziativa molte associazioni e istituzioni che si sono prodigate nell’organizzazione di questo evento che anche in questa edizione ha saputo confermarsi come unicum sull’intero territorio nazionale. Tra tutte di certo si è distinta l’Associazione Passione di Vino, Taste Roots Soc. Coop., insieme al Comune di Priverno e alla Regione Lazio. ARSIAL, in collaborazione con la Strada del Vino di Latina, Camera di Commercio Frosinone Latina, Azienda Speciale Informare e Oltre Roma Wine Tour, Slow Food Lazio e Slow Wine. Infine, una menzione speciale va all’Associazione Italiana Sommelier che con la sua delegazione di Latina e la sua squadra di servizio, guidata dal delegato Umberto Trombelli, ha saputo esternare la gentilezza e la professionalità che da sempre contraddistingue il mondo tutto della sommellerie. Di fatto, il territorio dell’Agro Pontino continua sempre di più a distinguersi per la qualità dei suoi prodotti; in questa riscoperta è stata fondamentale anche l’adesione all’iniziativa da parte di Strada del Vino del Cesanese, Consorzio di Tutela del Cesanese del Piglio DOCG, Consorzio Cabernet Atina DOP e il Consorzio Cori DOC.
Aspettando la prossima vendemmia, non possiamo fare altre che attendere anche la prossima edizione di Vini d’Abbazia.