Tutte le droghe dovrebbero essere legalizzate?

Tutte le droghe dovrebbero essere legalizzate? Edito per Nutrimenti, il libro scritto a quattro mani da Busby e Taylor lo potete leggere come più vi è comodo. La gerarchia di priorità dei vari paragrafi è indicata dalla grandezza dei caratteri. Potrete prendere questo libro col suono che desiderate, leggerlo nel tempo che volete, per la genialità della sua composizione arriva dritto e chiaro, gli autori e la scelta sia grafica che stilistica renderanno efficiente il messaggio. Potrà essere una corsa lungo un campo di papaveri un pomeriggio a Woodstock, un viaggio nell’Amazzonia accompagnati dallo sciamano di fiducia, uno studio sulle varie legislazioni e regolamentazioni dell’uso delle sostanze stupefacenti, un libro base per la sopravvivenza del XXI secolo come indica il sottotitolo della copertina.
L’intera vicenda dell’etica moderna può essere descritta come lo spostamento che la riflessione morale ha subito in seguito all’estremizzazione dei fini della qualità morale della natura punto se gli esseri umani non sono concepiti per uno scopo ben preciso, ciò che è meglio per loro non potrà mai essere stabilito dall’ordine naturale delle cose. Da questa base del giusnaturalismo, branca che tratta il comportamento dell’uomo prima dell’inserimento della società e della morale, andremo a capire cosa hanno voluto dirci gli autori del libro. Mattha Busby ha scritto molto riguardo le droghe e i diritti umani: attualmente vive in Messico e ha sempre suggerito risposte e soluzioni a problemi concreti sulla droga. Interessante la riflessione che si cela tra le pagine del libro: alcuni governi stanno lentamente mettendo da parte i fallimenti storici della guerra alla droga, le persone si stanno rendendo conto che le leggi proibizioniste fanno più danni delle sostanze stesse e se in molti stati l’uso della cannabis è tollerato, in altri è ancora severamente penalizzato. Anche le guerre verranno finanziate dal lucroso bottino del narcotraffico chi fa uso di stupefacenti e spesso punito severamente ma coloro che ne traggono profitto ricevono di rado di rado condanne serie.
E poi c’è la domanda del perché alcune sostanze sono legali ed altre rimangono vietate. Effettivamente, vi sono droghe verso cui si è sviluppata una tolleranza; distinte rispetto agli effetti che ne conseguono sul sistema nervoso. Alcune droghe tollerabili come le bevande alcoliche, le benzodiazepine, i barbiturici e altri ipnosedativi sono socialmente accettabili. Anche droghe che riducono il dolore come gli oppioidi naturali, la morfina e la codeina sono socialmente accettabili. Queste danno un senso di tranquillità e non sembra che alla società dia fastidio condannarle. Tollerabili sono tutte quelle non punibili in quanto non alterano la nostra percezione, in quanto sembra non possano aprire delle porte che a chi ci governa non piace si aprono. Una convivenza con le droghe, l’educazione a queste anziché la loro punizione potrebbe far sanzionare società intere, pertanto la proibizione delle droghe è giustificabile solo in una prospettiva paternalistica. Questa non è una sorta di rassegnazione ma un invito all’ abbandono della falsa morale che nel 2024 non possiamo veramente più permetterci. L’accettazione e la convivenza, la volontà di renderla conoscibile è l’unica via per diminuire le morti, aprire le menti, educare i cuori. Abbattere la paura. È mai possibile che ancora non abbiamo capito che se non abbracciamo l’ignoto quello non solo rimarrà tale ma continuerà a farci a terrorizzarci e farci vivere nella criminalità? Ho letto questo testo mettendolo in comparazione con il dizionario di bioetica del professor Eugenio Lecaldano in un primo tempo, ho terminato di leggerlo sotto le note di Miles Davis nel secondo. Ed in tutti e due i tempi, non ha mai stonato.