Non Respiro. Fuori il nuovo singolo di Deep Sound Creed

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a numerosissimi movimenti di protesta in svariate parte del mondo: dai manifestanti che a Hong Kong chiedevano minori ingerenze da parte del regime cinese, passando per i più recenti fatti di Minneapolis, scaturiti dall’omicidio di George Floyd da parte della polizia.
Del resto, il momento storico che stiamo vivendo non verrà certo ricordato come un periodo di pace e prosperità tra i popoli e la recente pandemia di Coronavirus rischia seriamente di aumentare le disparità sociali, generare ulteriore rabbia tra gli ultimi e quindi favorire l’ascesa di movimenti politici che l’odio lo cavalcano, anziché porne rimedio.
E l’ultimo singolo del collettivo abruzzese Deep Sound Creed sembra inquadrare alla perfezione la situazione del momento ed il titolo del pezzo è già abbastanza emblematico: Non respiro è infatti la traduzione italiana di una frase divenuta celebre negli ultimi mesi. «Can’t Breathe», gridava George Floyd mentre un poliziotto lo immobilizzava senza curarsi troppo della gravità del suo gesto.
Quell’ultimo grido di aiuto è diventato poi lo slogan di innumerevoli battaglie e manifestazioni di dissenso per protestare contro il razzismo ad ogni latitudine del mondo.
Le immagini sono talmente tante che i Deep Sound Creed hanno deciso di recuperarne un po’ e farci direttamente un videoclip di montaggio a corollario del singolo. Allora la fruizione di Non respiro non può prescindere dalla sua componente video, il quale, più che una semplice mossa promozionale, rende l’intera operazione una vera e propria experience del male. Un appello contro l’odio galoppante che genera altro odio a catena in un loop che non sembra fermarsi mai. «The Hate U Give Little Infants Fucks Everybody» diceva un tempo qualcuno…