Matera, Presepe vivente: 50-60 mila visitatori e tutto esaurito in città
Positivo il bilancio della quinta edizione del Presepe vivente, il più grande del mondo, rappresentato nei Sassi di Matera dal 2 al 5 gennaio scorso. Circa 30 mila i biglietti venduti e una presenza in città di 50-60 mila visitatori, con una ricaduta economica che va oltre il milione di euro.
Cifre importanti quelle diffuse dagli organizzatori e dal Comune della Città dei Sassi (Capitale europea della Cultura per il 2019), favorite anche dalla forte risonanza sui media nazionali e internazionali che l’evento ha avuto.
Il ”tutto esaurito” fatto registrare, nel periodo tra Capodanno e l’Epifania, dalle strutture ricettive presenti sul territorio materano e il conseguente aumento delle opportunità lavorative sono la conferma del grande successo ottenuto dal Presepe vivente. Una buona riuscita resa possibile anche dal notevole impegno del volontariato, in particolare Croce Rossa di Matera, l’associazione Cisom ”Amici del cuore”, l’associazione Polizia di Stato, nonché l’associazione ”Matera per te”, che ha reso possibile anche ai disabili di poter visitare il Presepe Vivente, e gli studenti dell’Istituto ”Morra”.
Nella conferenza di bilancio dell’evento, in cui è stato fatto un resoconto dell’iniziativa, sono stati giustamente sollevati, però, anche problemi relativi al traffico, ai parcheggi, alla mancanza di servizi igienici. Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha comunque accolto le proposte per migliorare ”un’esperienza di cui far tesoro per realizzare un progetto curato in tutti i suoi dettagli, che abbia un unico filo conduttore, improntato al gusto, alla raffinatezza e alla sostenibilità”.
In particolare, Adduce ha ammesso la necessità di una revisione dei dispositivi organizzativi del Presepe vivente, ma anche della collaborazione dei cittadini e degli operatori. Quanto alle questioni legate al traffico congestionato e ai bus in sosta vietata, il sindaco di Matera ha ammesso l’inefficienza del servizio navette, che avrebbe dovuto trasferire i visitatori da contrada Pantano ai Sassi, e la carenza di personale di Polizia municipale che potesse vigilare.
Una presa di coscienza apprezzabile. Un mea culpa su problemi organizzativi concreti, forieri di disagi e nervosismo, ma non minanti, comunque, la buona riuscita, in termini di affluenza e ritorno economico, che l’evento ha fatto registrare.
Giuseppe Ferrara
9 gennaio 2015