Papa Francesco, il primo Angelus: ”misericordia per un mondo più giusto”
Città del Vaticano. Oltre 150mila persone hanno invaso piazza San Pietro in occasione del primo Angelus di Papa Francesco, o per meglio attenersi alla sua visione del Pontificato, in occasione del primo Angelus del Vescovo di Roma che per nome ha scelto quello di San Francesco d’Assisi. Il messaggio è ancora una volta quello dell’umiltà, della misericordia, della fraternità e dell’aiuto, basta una preghiera, reciproco. Queste le prime parole di Papa Francesco davanti alla folla di fedeli:
«Fratelli e sorelle, buon giorno, dopo l’incontro di mercoledì scorso, è bello da cristiani, vederci e salutarci di domenica, in una piazza che grazie ai media ha le dimensioni del mondo».
Al termine dell’Angelus ha poi detto: «non dimenticate questo: il Signore mai si stanca di perdonare, siamo noi che ci dimentichiamo di chiedere perdono. Buona domenica e buon pranzo».
Il primo tweet. Pochi minuti dopo Papa Francesco torna a rivolgersi ai fedeli con il primo tweet del suo pontificato: «Cari amici vi ringrazio di cuore e vi chiedo di continuare a pregare per me. Papa Francesco».
Un pellegrino fra i pellegrini. Come già aveva detto negli scorsi giorni Papa Francesco si senti un pellegrino fra i pellegrini, scorte, auto lussuose, fregi e privilegi non si addicono allo spirito francescano con il quale vuole permeare l’animus del suo papato per questo oggi, prima dell’Angelus, al termine della prima messa nella parrocchia di Sant’Anna è uscito a salutare i fedeli eludendo la sicurezza. Aveva già provato a farlo negli scorsi giorni ma con senza riuscirci: un segno di rottura con il passato che testimonia la volontà di annullare la distanza fra fede e fedeli.
Papa Francesco si è intrattenuto a parlare con molti fedeli, baciato bambini e stretto mani, tra la folla in delirio c’era anche il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro. Papa Francesco ha a lungo parlato con lui e, secondo indiscrezioni avrebbe preso l’impegno di incontrarsi nei prossimi giorni con lui per un colloquio privato.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
17 marzo 2013