Barcellona, morto l’ex tecnico Tito Vilanova
Lutto nel mondo dello sport. È morto a 45 anni Tito Vilanova, ex allenatore del Barcellona, che da due anni e mezzo lottava contro un tumore alla ghiandola parotide. Operato d’urgenza due giorni fa, Vilanova è deceduto all’ospedale della città catalana, dove era ricoverato da alcuni giorni. La scorsa estate aveva rinunciato alla panchina blaugrana a causa del suo male ed era stato sostituito da Gerardo Martino.
Questo il saluto del suo ex club sul proprio profilo twitter: “Dolore immenso. Possa riposare in pace”.
I funerali si terranno lunedì 28 aprile, alle ore 20, presso la Cattedrale di Barcellona.
Vilanova, ex calciatore soprattutto in squadre della seconda divisione spagnola, aveva iniziato la carriera da allenatore in alcune formazioni minori catalane, per poi passare al Barcellona, prima nella formazione B, poi nella prima squadra come vice allenatore di Guardiola, vincendo in 4 anni praticamente tutto ciò che si potesse vincere a livello di club.
E’ proprio in questo periodo felice dal punto di vista calcistico che viene operato per la prima volta. Era il novembre del 2011, qualche mese dopo viene designato come successore di Guardiola, che lascia il club catalano.
Arrivano le prime vittorie, poi nuovamente il male, una seconda operazione e il periodo di cure a New York.
Vilanova non si arrende e ritorna in tempo per vincere la Liga, quella del record dei 100 punti.
Infine l’addio, quello costretto e definitivo, annunciato con una lunga e commovente lettera aperta: “Dopo cinque anni meravigliosi in una squadra nella quale ho realizzato tutti i miei sogni da allenatore, è giunto il momento di affrontare un cambiamento nella mia vita professionale e di dedicare le mie forze per curarmi dalla malattia”.
Ci lascia una persona umile, che nonostante qualche screzio con alcuni suoi colleghi (come Mourinho e lo stesso Guardiola), ha sempre mostrato equilibrio ed educazione. Un uomo di sport che ha trasmesso ai suoi giocatori quei valori della vita che gli sono serviti per combattere contro il più infimo degli avversari, che ti affronta con armi subdole e che ti annienta senza darti possibilità di rivincita, purtroppo.
Giuseppe Ferrara
26 aprile 2014