FAZIO-LITIZZETTO: sul palco dell’Ariston la stanca coppia del déjà vu

Un’occhiata tra il lusco e il brusco, un’occhiata svogliata, più che altro curiosa, alla prima serata ’ di un Festival che ha brillato come un diamante di coccio nell’universo degli annali sanremesi.
Non è stata delusione, ma conferma di una previsione già ben inquadrata solo guardando gli spot pubblicitari imperversati in anteprima della coppia Fazio-Litizzetto, sfacciatamente emulatori dell’originale ed ahimè scomparso duo Vianello-Mondaini. Una cucchiaiata di ketchup in faccia, uno schizzo di maionese e quant’altro di vernice colorata non ci muovono un muscolo del viso all’insù.
Se l’italiano medio riesce a divertirsi, e ride, e batte le mani, ebbene, creduli ancora alla banalità, siamo perduti. Poi non ci lamentiamo di essere trattati come numeri. Ce lo meritiamo. Se Fabio Fazio e la Litizzetto hanno formato inizialmente una coppia vincente nella trasmissione serale di Rai 3, dove il morigerato e grigio intellettuale si stempera nell’ arguzia istintiva, provocatoria e fulminante della donna, il gioco appare col tempo piuttosto scontato e non più tanto efficace da portarlo sul palcoscenico di Sanremo dove la gente si aspetta qualcosa di nuovo. I “repetita nonjuvant”, come in politica.
Così, tra un cambio compulsivo di canale e l’altro, siamo riusciti a vedere solo un inizio di serata ed un breve intermezzo di prosieguo, un po’ poco ma quanto basta per chiudere Rai Uno nelle prossime puntate fino a sabato. Ma una parola vorremmo spenderla per Arisa, cui è toccato l’ingrato compito di aprire il Festival : una crisalide che ha subito una sorprendente metamorfosi, trasformandosi da goffa secchiona in splendida e sofisticata farfalla Vanessa, ma con due motivi che non trovavano una sintesi compositiva, disbrigandosi in un groviglio di armonie discordanti e piatte. Mentre l’aspettativa della Laetitia Casta ha ricalcato il déjà vu delle banalità. Non basta una splendida immagine per creare una personalità che non esiste.
Grillo ha movimentato la situazione, lanciando in anticipo alla sua andata a Sanremo invettive sul suo blog contro i costi della televisione di Stato. Il bilancio del 2012 parla di una perdita di 250milioni di euro, mentre nel 2013 saranno sfiorati i 400 milioni. Sono quindi necessarie iniziative urgenti per una razionalizzazione della spesa, invoca Grillo, addebitando alla Rai la responsabilità della “rovina del Paese”. Poi, una volta dentro il teatro dell’Ariston, dopo brevi comizi all’esterno dove già c’erano manifestanti, si è intrattenuto in battibecchi fuori onda con Fazio, del quale sono noti i compensi milionari. La protesta trova tutti d’accordo, ma forse Grillo dimentica di essere stato parecchie volte protagonista sul palcoscenico di Sanremo con cachet stellari.
Noi protestiamo chiudendo Rai Uno per tutta la durata del Festival delle ovvietà. L’unico nostro privilegio è quello di usare il telecomando.
Angela Grazia Arcuri
19 febbraio 2014