Il buco dell’ozono potrebbe richiudersi entro il 2066

Secondo studi recenti il buco dell’ozono potrebbe presto non esistere più.
Alcuni scienziati delle nazioni unite hanno infatti dimostrato che se le politiche attuali rimarranno in vigore il buco dell’ozono potrebbe ridursi di molto fino a chiudersi totalmente entro il 2066.
Negli ultimi tempi sentir parlare di buco dell’ozono non è certo una novità. Ciò che, però, risulta evidente da alcune interviste è che anche chi fa del buco dell’ozono il proprio cavallo di battaglia non sempre sa esattamente a cosa si riferisce. Prima di parlare del possibile epilogo di questa situazione partiamo quindi con il provare a dare una veloce definizione a questo fenomeno.
Ozono e buco dell’ozono, cosa sono?
L’ozono è una molecola altamente reattiva presente negli strati appena superiori a quello in cui viviamo. La sua presenza nella stratosfera è fondamentale per il nostro benessere, in quanto costituisce una sorta di “scudo” contro i raggi ultravioletti proveniente dal sole. Naturalmente l’ozono si forma e si distrugge in modo ciclico. Tuttavia, negli ultimi decenni, questo equilibrio naturale è stato via via sempre più alterato dai gas serra inquinanti, assottigliando lo strato che ci protegge e esponendoci a rischi diretti e indiretti. La causa di questo fenomeno va ricercata principalmente nelle moderne società industriali e in particolar modo nella produzione di clorofluorocarburi (CFC), sostanze chimiche usate in frigoriferi, condizionatori e spray. Alcuni importanti studi avevano, infatti, mostrato chiaramente che l’uso di alcune sostanze chimiche aveva rarefatto la striscia protettiva intorno alla Terra e per questo andavano eliminate .
Nel 1887, proprio per far fronte al problema il Programma Ambientale delle Nazioni Unite approvò il protocollo di Montreal, che impose la progressiva riduzione della produzione di CFC.
Il buco dell’ozono a 38 anni dal trattato.
Ad oggi, lo sforzo dei paesi firmatari sembra non esser stato vano. A dimostrarlo è un recente studio pubblicato su Nature, condotto da un team del Mit (Massachussetts institute of technology) . Dopo 38 anni dalla sottoscrizione del trattato di Montreal è stato dimostrato scientificamente che il miglioramento delle condizioni dell’ozono nell’atmosfera è stato il risultato della della messa al bando dei cfc e delle altre sostanze che impoveriscono l’ozono.
Il buco dell’ozono e il suo epilogo.
Il buco dell’ozono sembra quindi andar incontro alla sua fine. Secondo gli esperti se le politiche attuali rimarranno in vigore, entro il 2040 lo strato di ozono dovrebbe tornare ai valori del 1980 in gran parte del mondo, per poi chiudersi solo più tardi sopra l’Artico e l’Antartide tra il 2045 e il 2066.