La speleologa Ottavia Piana è salva e fuori dall’Abisso
Alle 3:15 di questa notte, la speleologa Ottavia Piana, caduta nell’Abisso Bueno Fonteno (provincia di Bergamo) sabato scorso, è stata soccorsa e trasferita in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII.
Le condizioni di salute della donna devono essere ancora valutate con precisione, ma sono già stati accertati traumi alle vertebre, alle costole, alle ossa facciali e a un ginocchio, dovuti alla caduta di circa 5 metri.
La seconda caduta di Ottavia Piana
Dopo essere rimasta bloccata nell’Abisso per un totale di 80 ore, nell’ultima fase è stata lei stessa a incoraggiare i soccorritori, che hanno accelerato il passo.
Sono servite 159 persone, tra Soccorso alpino e Vigili del fuoco, oltre che 6 medici e 8 infermieri, per salvarla. Sul posto sono arrivati anche i familiari della speleologa.
Ottavia Piana è una speleologa esperta del Club Alpino Italiano di Lovere. Da anni il CAI porta avanti il Progetto Sebino, che si pone come obiettivo quello di mappare nuove cavità ipogee nel sistema carsico dell’Abisso.
Situato tra il lago d’Iseo e di Endine, va considerato come la grotta più estesa della Bergamasca, giacché si sviluppa per quasi 100 km, attraversando circa 19 comuni del territorio.
Quella di Ottavia Piana non è stata la prima caduta. La speleologa era infatti già caduta nell’Abisso nel 2023, precipitando a 150 metri dal punto di accesso. Questa volta è caduta a circa 400-600 metri di profondità, a sei ore di tragitto dall’uscita.
Gli speleologi non “se la cercano”
Sergio Orsini, presidente della Società Speleologica Italiana, è intervenuto pubblicamente a difesa dell’operato Ottavia Piana (accusata di essersela cercata), ribadendo l’importanza delle speleologia.
Gli speleologi sono volontari con un compito scientifico fondamentale, ovvero raccogliere informazioni sulla natura e sullo stato di conservazione del territorio ipogeo, oltre che sulla gestione e analisi dei bacini idrografici, fonte di acqua che beviamo.