Le modifiche più importanti per la manovra 2025
La manovra 2025 vedrà trattati diversi temi fondamentali. Richieste delle imprese, rafforzamento delle scuole, investimenti sulla sanità e la più criticata, l’aumento degli stipendi dei ministri non parlamentari. Quest’ultima ha fatto molto discutere negli ultimi giorni, tanto che il ministro Crosetto sta valutando di ritirarla dalla legge di bilancio. Diversi parlamentari e politici, poi, si dicono in disaccordo o comunque non vogliono essere associati. Nel mentre, alcuni degli interventi approvati e che vedremo partire dal 2025.
Naspi e nuovi professori di sostegno
La Naspi, l’indennità di disoccupazione verrà maggiormente controllata per evitare imbrogli. Dal 2025, infatti, chi da le proprie dimissioni volontarie da un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avrà diritto alla Naspi solo se ha 13 settimane di contribuzione dall’ultima cessazione dal lavoro per dimissioni. La mossa prende di mira lavoratori che viene assunto e successivamente licenziato dopo un breve periodo al solo fine di chiedere l’indennità.
Prevista l’assunzione di circa 1600 insegnanti di sostegno per garantire la continuità didattica degli alunni con disabilità. Le risorse sono state stanziate e presto scatteranno le assunzioni. Gli importi arrivano dai fondi per la valorizzazione del sistema scolastico con l’obiettivo di incrementare la qualità dell’offerta formativa.
Maggior contributi INPS e sostegno all’editoria
A partire dal primo gennaio 2025, i nuovi assunti potranno aumentare il proprio montante contributivo, ovvero l’importo complessivo dei contributi versati nella propria carriera lavorativa, versando all’Inps una maggiorazione della quota di aliquota pensionistica a proprio carico, non superiore ai due punti percentuali. I contributi però non conteranno ai fini della maturazione degli importi soglia per andare in pensione prima.
Un fondo, inoltre, di 20 milioni di euro per le edicole. Un fondo presso il tesoro e che poi verranno trasformati in contributi verso un settore in difficoltà e di primaria importanza.
Isee e Ires
Si allargano i beneficiari dell’Assegna di inclusione. Un emendamento che aumenta i fondi a 10 mila euro. Si allarga anche la platea di chi può richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro. La durata del sostegno sarà paragonabile di 12 mesi dopo i primi 12 se il beneficiario sta ancora seguendo un corso di formazione.
Un subemendamento di FI stabilisce un ulteriore condizione sull’Ires. L’importo destinato agli investimenti deve anche essere pari almeno al 24% degli utili dell’esercizio in corso al 2023. Una volta onorati tutti questi impegni, le aziende potranno chiedere i famosi 4 punti di sconto sull’imposta