“Almond moms”: consapevolezza o ossessione per il cibo?
Negli ultimi anni, il fenomeno delle almond moms è diventato virale, trasformando una semplice parola come fenomeno culturale e generazionale. La premura che molti genitori, in particolare le mamme, dedicano all’alimentazione dei propri figli ha riscosso attenzione tra le generazioni più giovani. Ciò ha sollevato dubbi e perplessità su come questo comportamento possa essere salutare per la percezione dei figli verso il cibo.
Foto: msn.com
Chi sono le “almond moms”
Le almond moms sono quel tipo di mamme che adottano un comportamento iperprotettivo, spesso restrittivo, verso l’alimentazione dei propri figli. L’obiettivo di questo regime restrittivo ha come obiettivo il raggiungimento o mantenimento di uno stile di vita e di alimentazione sano. Questo fenomeno non è nuovo, ma è comune già negli anni ‘80 e ‘90. In quegli anni, l’ossessione verso una magrezza estrema ed una perfezione estetica era il raggiungimento ultimo per molti giovani ed era anche una convenzione sociale dei tempi. Tuttavia, un nome vero e proprio, quello di almond mom (in inglese “mamma mandorla”) è nato e si è diffuso negli ultimi anni. Galeotto fu l’episodio della serie tv Real Housewives of Beverly Hills: Jolanda Hadid consigliava alla figlia Gigi (ad oggi modella di fama internazionale) di gestire la fame mangiando un paio di mandorle e masticare molto bene.
Foto: Yourtango.com
Questa tecnica avrebbe avuto l’obiettivo di calmare la fame momentanea, al fine di non mangiare tanto e mantenere la forma fisica. Seppur probabilmente con buone intenzioni, il comportamento della madre della modella Gigi Hadid non è passato inosservato e anche aspramente criticato. Molti giovani hanno condiviso questo aneddoto nei social media, specialmente Tik Tok, rendendolo virale. Da lì, la parola “almond mom” si è diffusa per identificare questo tipo di comportamento restrittivo verso l’alimentazione dei propri figli. Molti giovani hanno condiviso la propria esperienza, creando dibattiti e riflessioni sui reali benefici di questo comportamento.
L’importanza di un’educazione alimentare
Le almond moms sono state spesso criticate per l’approccio a volte troppo restrittivo verso l’alimentazione dei propri figli. Ciò nonostante, bisogna considerare come e in che misura l’attenzione verso un’alimentazione sana ed equilibrata da parte dei genitori possa essere benefica per la salute fisica e mentale dei figli.
È importante sin dai primi anni di vita un’educazione alimentare nel nucleo familiare, orientata al controllo delle porzioni alla comprensione del proprio senso di sazietà dei propri bisogni energetici. Questi fattori variano nelle diverse fasi della vita e di stili di vita condotti dai figli. In questo modo, i genitori hanno il compito di dare una base per una dieta equilibrata, ma anche aiutare a prevenire possibili problemi di salute dovuti ad un’alimentazione scorretta.
Un’attenzione verso una dieta più sana ed equilibrata può incoraggiare una maggiore consapevolezza verso la salute ma anche verso il cibo. In questo modo si prediliggono cibi freschi, nutrienti e bilanciati al proprio stile di vita. Nel lungo termine, questo approccio sviluppa nei figli una consapevolezza su un tipo di dieta bilanciata ed equilibrata in termini di nutrienti. Ciò contribuisce all’adozione di abitudini alimentari più salutari.
Un altro obiettivo delle almond moms è quello di una maggiore promozione verso uno stile di vita attivo, incentivando lo sport e più in generale il movimento fisico. Questo approccio aiuta i figli non solo ad incentivare uno stile di vita meno sedentario, ma anche a motivarli verso sport orientati al gioco di squadra e spingerli oltre la loro “comfort zone”.
Quando l’attenzione per cibo diventa pericolosa
Nonostante i lati positivi e i benefici derivanti dall’approccio delle almond moms, altrettanti sono i danni e i pericoli che questo tipo di comportamento delle mamme può creare nella mente di un giovane. Prediligere maggiormente o solamente alimenti sani e poco processati rischia di demonizzare agli occhi dei propri figli tutti quei cibi che non sono parte della dieta abitudinaria. La divisione tra cibi “buoni” e “cattivi” ha il rischio di creare un senso di colpa ogni volta che si decida di mangiare qualcosa di non equilibrato, sano e bilanciato, creando un legame negativo con l’atto del mangiare.
Questo tipo di comportamento può sfociare in un controllo eccessivo dell’apporto calorico tramite il cibo, eliminando il piacere di mangiare, ma considerandolo come un atto esclusivo al controllo del numero nella bilancia. La magrezza rappresenta l’obiettivo da raggiungere e mantenere, rischiando di far credere ai giovani che il proprio peso rappresenti il loro valore. Questo tipo di associazione è molto pericolosa, soprattutto nella fase dell’adolescenza, dove il corpo rappresenta la maggiore insicurezza. Il cibo viene percepito come nemico, piuttosto che nutriente, sviluppano così disturbi alimentari come la bulimia, l’anoressia e il binge eating.
Allo stesso modo, una promozione dell’attività fisica, se fatta in modo eccessivo e al solo fine di mantenere la propria forma fisica o la propria magrezza, può sfociare come unico mezzo per liberarsi delle calorie ritenute “in eccesso” (come nel caso dei cosiddetti cibi “cattivi”). Più esercizio fisico significa magrezza e quindi salute. L’approccio delle almond moms rischia non solo di avere danni nei figli ma anche nell’equilibrio familiare. Un figlio che sarà soggetto a pressioni simili legate al cibo, si sentirà perennemente giudicato minando la fiducia reciproca nel rapporto genitore-figlio. Una figura importante come il genitore dovrebbe fungere da supporto. Nel caso di un approccio da almond mom, il figlio potrebbe non sentirsi a proprio agio, sviluppando anche frustrazioni e risentimento verso i propri genitori.
Foto: vasodipandora.online
L’importanza di trovare un equilibrio
Il fenomeno delle almond moms mette in evidenza come un approccio orientato verso la restrizione ed il controllo del cibo rischia inconsapevolmente di creare danni, anche duraturi. Nonostante le intenzioni siano quelle di portare consapevolezza a tavola, il rischio è di trasformare il cibo come un nemico. Seppur difficile, la soluzione ideale sarebbe quella di trovare un giusto equilibrio tra controllo e consapevolezza, senza sfociare in eccessi e demonizzazione di alcuni alimenti.
Foto: centronutrizionale.net
Un primo passo è quello di insegnare ai propri figli a distinguere sempre più consapevolmente un’alimentazione orientata verso la moderazione: mangiare tutto con moderazione, piuttosto che mangiare solo cibi sani e nutrienti. Nessun alimento sarà mai cattivo, così nessun cibo sarà mai buono se mangiato in eccesso. Un approccio da almond mom, tramite una divisione tra cibi “buoni” e “cattivi”, potrà contribuire positivamente ad una forma fisica apparentemente più salutare nel breve termine, gravando nel lungo termine sulla salute mentale dei propri figli.